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CANTO   1








Canto l'arme pietose e 'l capitano
che 'l gran sepolcro libero/ di Cristo.
Molto egli opro/ co 'l senno e con la mano,
molto soffri/ nel glorioso acquisto;
e in van l'Inferno vi s'oppose, e in vano
s'armo/ d'Asia e di Libia il popol misto.
Il Ciel gli die/ favore, e sotto a i santi
segni ridusse i suoi compagni erranti.





O Musa, tu che di caduchi allori
non circondi la fronte in Elicona,
ma su nel cielo infra i beati cori
hai di stelle immortali aurea corona,
tu spira al petto mio celesti ardori,
tu rischiara il mio canto, e tu perdona
s'intesso fregi al ver, s'adorno in parte
d'altri diletti, che de' tuoi, le carte.





Sai che la/ corre il mondo ove piu/ versi
di sue dolcezze il lusinghier Parnaso,
e che 'l vero, condito in molli versi,
i piu/ schivi allettando ha persuaso.
Cosi/ a l'egro fanciul porgiamo aspersi
di soavi licor gli orli del vaso:
succhi amari ingannato intanto ei beve,
e da l'inganno suo vita riceve.





Tu, magnanimo Alfonso, il qual ritog . . .