<T GEPPONE>
<P 1>
<L 1>
C'ERA NE' TEMPI PASSATI UN CONTADINO DI NOME GIUSEPPE
E IL SUO PADRONE PIER LEONE, CHE ERA PRETE E PRIORE. QUESTO
CONTADINO AVEVA IL PODERE IN UN COLLE DOVE IL VENTO
TRAMONTANO DISTRUGGEVA SEMPRE LA SUA ROBA, E IL POVERO
<P 2>
<L 1>
GIUSEPPE PER CAGIONE DI QUESTO VENTO GLI TOCCAVA A PATIRE
LA FAME CON TUTTA LA SUA FAMIGLIA. UN GIORNO FECE
UNA RISOLUZIONE  E DISSE: -- "VOGLIO ANDARE A CERCARE DI
QUEL VENTO CHE MI PERSEGUITA." -- LO DICE ALLA MOGLIE E
AI FIGLIUOLI E S'INCAMMINA A TRAVERSO LE ALPI. ARRIVATO A
CASTEL GINEVINO, PICCHIA ALLA PORTA DEL CASTELLO. S'AFFACCIA
UNA DONNA E DICE: -- "CHI PICCHIA?"-- ERA PER L'APPUNTO
LA MOGLIE DEL VENTO. -- "SONO GEPPONE, RISPONDE IL CONTADINO,
NON C'E VOSTRO MARITO ?" --"NON C'E IN QUESTO
MOMENTO, MA TORNA TRA POCO. GLI E ANDATO A SOFFIARE UN
POCO TRA I FAGGI. PASSATE IN CASA, CHE A MOMENTI SARA
QUI." -- GEPPONE PASSO IN CASA, E DOPO UN'ORA IL VENTO
TORNO. APPENA L'EBBE VEDUTO, GEPPONE DISSE: --"BUON
GIORNO, VENTO. " -- E IL VENTO: -- "CHI SEI?" --"SONO
GEPPONE." -- "CHE CERCHI?" -- "TU SAI BENE CHE TUTTI
GLI ANNI MI PORTI VIA LE RACCOLTE, ED IO, PER VIA DI TE, SONO
DIVENUTO UNO SPIANTATO, E MUOIO DI FAME CON TUTTA LA
MIA FAMIGLIA. ORA SONO VENUTO DA TE PER VEDERE SE TU
POTESSI FARE IN QUALCHE MANIERA PER SCAMPARMI DALLA
MORTE." -- "E CHE VUOI TU CH'IO TI FACCIA?" -- "GUARDA
PER CARITA DI RIMEDIARE !" -- ECCO CHE IL VENTO PRESO
DALLA CARITA DEL CORE DICE AL POVERO CONTADINO: -- "PIGLIA
QUESTA SCATOLA, E QUANDO AVRAI FAME APRILA, COMANDA
QUELLO CHE VUOI E SARAI OBBEDITO. MA BADA BENE,
NON DARLA A NESSUNO. SE TU TI DISFAI DI QUESTA SCATOLA,
NON TORNARE PIU DA ME." -- GEPPONE PARTE PER TORNAR A CASA,
E ATTRAVERSA UNA SELVA. PASSATA LA SELVA GLI VENNE FAME
E SETE. APRI LA SCATOLA E DISSE: -- "PORTA PANE, VINO E COMPANATICO,
"-- E FU OBBEDITO. GEPPONE MANGIO E BEVVE E SI
RIMISE IN VIAGGIO, FIGURATEVI CON QUANTA ALLEGRIA ! ANCOR
LONTANO DA CASA LA MOGLIE E I FIGLIUOLI GLI VENNERO INCONTRO,
<P 2>  <L 32>
FACENDOGLI FESTA, E GLI DISSERO:--"$EBBENE, COM,E ELLA
ITA?"--"$BENE"-- RISPOSE. $LI CONDUSSE TUTTI A CASA, E
DISSE:--"$METTETEVI TUTTI A TAVOLA"-- E QUAND,ERANO TUTTI
A TAVOLA, DISSE ALLA SCATOLA:--"$PROVVEDI PER QUESTA GENTE
PANE, VINO E COMPANATICO"-- ED ECCO PROVVISTO TUTTO.
<P 3>  <L 1>
$DOPOCHE EBBERO MANGIATO E BEVUTO, $GEPPONE DISSE ALLA
MOGLIE:--"$NON LO DIRE AL $PRIORE CH,IO HO PORTATO QUESTA
SCATOLA. $SE NO, POTREBBE VENIRGLIENE VOGLIA E FAR IN MODO
$DI LEVARMELA DI SOTTO." -- "$NON DIRO NULLA IO, $DIO ME NE
LIBERI!" -- "$BENISSIMO" -- $ECCO CHE IL $PRIORE MANDA A
CHIAMARE LA MOGLIE DI $GEPPONE, E DOMANDA SE IL MARITO ERA
TORNATO. -- "$SI, GLI E TORNATO," -- DIC,ELLA. -- "$E COM,E ELLA
ANDATA?" -- "$BENE. $GLI HA PORTATO UNA SCATOLA, CHE CON QUELLA
E NON SI MUOR PIU DI FAME." -- "$E CHE C,E EGLI IN CODESTA
SCATOLA?" -- "$E, C,E QUESTO, CHE QUANDO S,E APERTA SI COMANDA
CHE PROVVEGGA DA MANGIARE E DA BERE E ELLA
PROVVEDE D,OGNI COSA." -- $IL PRETE CHIAMA SUBITO $GEPPONE
E GLI DICE: -- "$O $GEPPONE, IO SO CHE TU HAI UNA SCATOLA
MOLTO PREZIOSA, E LA VOGLIO VEDERE." -- $GEPPONE VOLEVA NEGARE,
MA NON POTE, PERCHE LA MOGLIE ORMAI AVEVA SCOPERTO
TUTTO. $GEPPONE LA MESSE FUORI E FECE LA PROVA. $IL
PRETE SUBITO S,INVOGLIO DELLA SCATOLA E DISSE: -- "$GEPPONE,
TU ME LA DEVI DARE A ME." -- "$QUESTA SCATOLA NON GLIELA
POSSO DARE, RISPOSE $GEPPONE, PERCHE LA SA BENE CH,IO HO
PERSO TUTTE LE RACCOLTE, E SE DO VIA QUESTA SCATOLA IO NON
HO DA MANGIARE." -- $ALLORA IL PRETE DISSE:-- "$SE MI DAI
CODESTA SCATOLA, IO TI DARO GRANO, VINO, QUELLO CHE TU VUOI."
-- $GEPPONE, POVERACCIO, GLIELA DIEDE, MA IL PRETE NON GLI
MANTENNE MICA LA PAROLA DI DARGLI GRANO E VINO; ANZI
GLI DAVA DELLE CATTIVE SEMENTI. $ECCO CHE $GEPPONE SI TROVA
PER LA SECONDA VOLTA A PATIRE D,OGNI STENTO, E TUTTO QUESTO,
BISOGNA DIRE, PER COLPA DELLA SUA MOGLIE. $PASSO COSI DEL
TEMPO SOFFRENDO DI STENTI, E POI DISSE FRA SE:-- "$VOGLIO
TORNARE AL SOLITO CASTELLO PER VEDERE SE MAI IL VENTO AVESSE
QUALCHE ALTRO MEZZO PER RIMEDIARE A QUESTA DISGRAZIA. $IO
GIA NON HO CORAGGIO DI PRESENTARMI PER LA SECONDA VOLTA
(DICEVA ALLA MOGLIE), PERCHE ME L,AVEVA DETTO CHE NON LA
DESSI A NESSUNO; E SE NO, DA LUI NON C,ERA DA AVER PIU
PIU NULLA. $ED IO, IO PER CAUSA TUA L,HO PERSA." -- $FINALMENTE
SI FECE ANIMO E SI MISE IN VIAGGIO. $ARRIVATO A
QUEL TAL CASTELLO PICCHIO ALLA PORTA; LA SOLITA DONNA SI AFFACCIO
<P 4>  <L 1>
DOMANDANDO:-- "$CHI E?"--"$GEPPONE," -- RISPOSE.
$ALLORA SI AFFACCIO IL VENTO E DISSE:-- "$CHE VUOI $GEPPONE?"
-- "$TU SAI BENE, DISSE $GEPPONE, CHE MI AVEVI DATO QUELLA
SCATOLA. $IL PADRONE ME L,HA PRESA E NON ME LA VUOL RENDERE,
ED IO PER QUESTO MI TOCCA A PATIR LA FAME E OGNI
STENTO. $PER CIO SONO TORNATO DA TE PER VEDERE SE PUOI
RIMEDIARE A QUESTA COSA." -- "$TE L,AVEVO DETTO CHE QUESTA
SCATOLA TU NON LA DESSI A NESSUNO; TU L,HAI DATA VIA. $VA
IN PACE, CHE IO NON TI DO NIENTE." -- "$PER CARITA RIMEDIAMI
QUESTA DISGRAZIA." -- $IL VENTO PRESO PER LA SECONDA VOLTA
DALLA CARITA DEL CORE, PIGLIA UNA SCATOLA D,ORO E GLIELA DA.
-- "$QUESTA, GLI DISSE, NON L,APRIRE SE NON QUANDO TU AVRAI
GRAN FAME, E SE NO, NON T,UBBIDISCE." -- $GEPPONE PRESE
LA SCATOLA E VIA PER QUELLE VALLI COME UN DISPERATO. $MA
LA FAME LO FERMO. $APRI LA SCATOLA E DISSE:-- "$PROVVEDI."
-- $COMPARE UN UOMO GRANDE E GROSSO CON UN BASTONE IN
MANO E PRINCIPIA A MENAR BASTONATE CHE AL POVERO $GEPPONE
GLI FIACCANO TUTTE LE OSSA. $GEPPONE SERRA SUBITO LA
SCATOLA E SI RIMETTE IN VIA. $ARRIVATO A CASA, LA MOGLIE E
I FIGLIUOLI LO STAVANO ASPETTANDO; GLI DOMANDARONO SUBITO:
-- "$COM,E ELLA ANDATA?" -- "$BENE, RISPOSE, HO PORTATA UNA
SCATOLA PIU BELLA CHE L,ALTRA VOLTA. $METTETEVI TUTTI A TAVOLA."
-- $ECCO CHE TUTTI SI METTONO A TAVOLA E $GEPPONE APRE LA
SCATOLA. $VENGONO FUORI DUE CON DE,BASTONI, E PRINCIPIANO
A BASTONARLI. $I FIGLIUOLI E LA MOGLIE GRIDAVANO MISERICORDIA.
$GEPPONE SERRO LA SCATOLA E QUEI DE, BASTONI SPARIRONO.
$POI DISSE ALLA MOGLIE:-- "$VAI DAL PADRONE E DIGLI CHE SON
TORNATO ED HO PORTAO UNA SCATOLA PIU BELLA ASSAI DI QUELL,ALTRA."
$LA MOGLIE ANDO DAL $PRIORE, CHE APPENA L,EBBE
VEDUTA, DOMANDO SUBITO:-- "$CHE E TORNATO $GEPPONE?"
"$GNOR SI, E GLI HA PORTATO UNA SCATOLA PIU BELLA DI QUELL,ALTRA.
$QUESTA L,E D,ORO, E CI FA DE,DESINARI, CHE SONO UNA
MARAVIGLIA. $MA QUESTA NON LA VUOL DARE A NESSUNO." -- $LL
PRETE DISSE:-- "$CHIAMAMI $GEPPONE, E LA MOGLIE LO CHIAMO
E VENNE. $IL PRETE GLI DISSE: "$OH! $MI RALLEGRO, $GEPPONE,
CHE SEI TORNATO ED PORTATO UN,ALTRA SCATOLA PIU BELLA
DI QUELL,ALTRA."
<P 5>  <L 1>
"$SIA RINGRAZIATO IL CIELO, L,HO PORTATA DAVVERO."
"$FAMMELA VEDERE." -- "$SI, PER FAR COME L,ALTRA
VOLTA, E PIGLIARMELA." -- "$NON TE LA PIGLIO DAVVERO." -- $E
$GEPPONE METTE FUORI LA SCATOLA CHE LUCCICAVA COME UN RAGGIO
DI SOLE. $IL PRETE SE NE INVOGLIO, E DISSE: -- "$GEPPONE
DALLA A ME, E IO TI RENDO QUELL,ALTRA. $TANTO, CHE VO TU FARE
D,UNA SCATOLA D,ORO? $DAMMELA E IO TI RENDO QUELL,ALTRA E TI
DARO POI QUALCHE COSA DI GIUNTA." -- "$ANDIAMO, VIA, MI RENDA
QUELL,ALTRA E IO GLI DARO QUESTA." -- $IL PRETE PIGLIA QUELL,ALTRA
SCATOLA E LA RENDE A $GEPPONE E $GEPPONE GLI DA
QUELLA D,ORO E GLI DICE:-- "$LA BADI BENE, SOR $PRIORE, QUESTA
NON S,HA DA APRIRE INFINCHE NON S,HA UNA GRAN FAME."
"$GLI E BENE, DISSE ALLORA IL $PRIORE, PER L,APPUNTO DOMANI
E, C,E IL TITOLARE E C,E DI MOLTI PRETI. $LI FO STAR TUTTI DIGIUNI
INFINO A MEZZOGIORNO, E POI APRO LA SCATOLA E GLI
DO IL GRAN DESINARE." -- $ECCO ARRIVA LA MATTINA. $TUTTI I
PRETI DICON LA MESSA, E POI TALUNI SI METTONO A SPASSEGGIARE
INTORNO ALLA CUCINA. -- "$STAMANI, DICEVANO, IL $PRIORE
NON VUOL DARCI DA DESINARE: QUI IL FUOCO GLI E SPENTO, E NON
SI VEDE PUNTA PROVVISIONE." -- $MA GLI ALTRI RISPONDEVANO:
"$LO VEDRETE POI. $QUANDO SARA L,ORA DI DESINARE, GLI APRE
UNA SCATOLA E CON QUELLA FA VENIRE QUALUNQUE VIVANDA."
$GLI E CHE QUESTI S,ERAN TROVATI A VEDERE QUELL,ALTRA SCATOLA.
$ECCO CHE VENUTA L,ORA DEL DESINARE IL $PRIORE CHIAMA TUTTI I
PRETI E GLI DICE:-- "$METTETEVI TUTTI AL VOSTRO POSTO."
$E TUTTI PRONTI AL POSTO; CHE GLI PAREVA MILL,ANNI DI VEDERE
IL MIRACOLO DI QUESTA SCATOLA. $ECCO IL PRETE APRE LA
SCATOLA, E NE VENGONO FUORI SEI ARMATI DI BASTONE, E GIU
SU QUE PRETI LEGNATE DA ORBI. $CHI CASCA DI QUA, CHI DI LA.
$IL $PRIORE CHE TENEVA LA SCATOLA LA GLI CADDE DI MANO,
SEMPRE APERTA, E I SEI SEGUITAVANO A PICCHIARE. $GEPPONE
CH,ERA DI FUORI E SENTIVA LA SCENA, PASSO PER UN ANDITO,
PIGLIO LA SCATOLA E LA SERRO; SE NO I PRETI RESTAVANO TUTTI
MORTI DALLE BASTONATE. $CREDO BENE CHE QUEL GIORNO, DOPO
QUEL DESINARE, NON ABBIANO FATTO PIU LE FUNZIONI. $GEPPONE
RITENNE ALLORA TUTTE DUE LE SCATOLE E NON LE PRESTO MAI
PIU A NESSUNO E FU SEMPRE UN SIGNORE.
<T $MARGHERITINA>
<P 1>  <K 1>
$UNA VOLTA C,ERA UN UOMO CHE AVEVA UNA PIANTA DI PERE,
CHE OGNI ANNO NE FACEVA QUATTRO CORBELLI. $ACCADDE CHE UN
ANNO NE FECE SOLTANTO TRE CORBELLI E MEZZO, E QUELL,UOMO
PORTANDONE AL RE QUATTRO, NON SAPEVA COME FARE PER EMPIRLI
TUTTI. $NE EMPI TRE, E IL QUARTO LO EMPI MEZZO, POI CI
MISE LA PIU PICCUA DELLE SUE FIGLIUOLE, E COPRENDOLA DI FOGLIE
FECE IL CORBELLO PIENO COME GLI ALTRI. $VUOTANDOLO POI NELLA
DISPENSA DEL RE, MISE FUORI INSIEME ALLE PERE ANCHE QUCSTA SUA
A
SUA BAMBINA, E LEI SI NASCOSE IN MEZZO A DELLE STUOIE.
$NON AVENDO NULLA DA MANGIARE. MANGIAVA LE PERE. $PER
UN POCO NON SE N'ERANO ACCORTI, MA POI I SERVITORI DEL RE
DISSERO:-- "$CI DEV'ESSERE QUALCHE BESTIA CHE MANGIA
LE PERE, BISOGNA UN PO'GUARDARE;" -- E GUARDANDO QUA
E LA TROVARONO IN MEZZO ALLE STUOIE LA BAMBINA. $E LE
DISSERO:-- "$CHE FAI QUI? $VEINI CON NOI, E SERVIRAI NELLA
CUCINA DEL RE."-- $E LA BAMBINA ERA COSI BRAVA CHE IN POCO
TEMPO SAPEVA FAR LE FACCENDE MEGLIO CHE LE SERVE DEL RE,
ED ERA TANTO GRAZIOSA CHE TUTTE LE VOLEVANO BENE. $LE SERVE
DEL RE PER UN PO'STETTERO ZITTE, MA POI, INVIDIOSE COM'ERANO,
CERCARONO TUTTE LE MANIERE DI FAR DEL MALE A QUESTA POVERA BAMBINA.
$INCOMINCIARONO COL DIRE AL RE CHE $MARGHERITINA
SI ERA VANTATA DI LAVARE E FAR ASCIUGARE IN UN GIORNO
TUTTA LA ROBA DI CASA DEL RE. $IL RE UNA MATTINA LA CHIAMA
E LE DICE:-- "$E VERO CHE TU HAI PROMESSO DI LAVARE E
ASCIUGARE IN UN GIORNO TUTTA LA ROBA DI CASA MIA?"-- $LEI
DISSE:-- "$NO, CHE NON E VERO; IO NON HO MAI DETTO QUESTO."
<P 2>  <L 1>
PORTANDONE AL RE QUATTRO, NON SAPEVA COME FARE PER EMPIRLI
TUTTI. #NE EMPI TRE, E IL QUARTO LO EMPI MEZZO, POI CI
MISE LA PIU PICCINA DELLE SUE FIGLIUOLE, E COPRENDOLA DI FOGLIE
FECE IL CORBELLO PIENO COME GLI ALTRI. #VUOTANDOLO POI NELLA
DISPENSA DEL RE, MISE FUORI INSIEME ALLE PERE ANCHE QUESTA
SUA BAMBINA, E LEI SI NASCOSE IN MEZZO A DELLE STUOIE.
#NON AVENDO NULLA DA MANGIARE, MANGIAVA LE PERE. #PER UN
POCO NON SE N'ERANO ACCORTI, MA POI I SERVITORI DEL RE
DISSERO:-- "#CI DEV'ESSERE QUALCHE BESTIA CHE MANGIA
LE PERE, BISOGNA UN PO'GUARDARE;" -- #E GUARDANDO QUA
E LA TROVARONO IN MEZZO ALLE STUOIE LA BAMBINA. #E LE
DISSERO:-- "CHE FAI QUI? #VIENI CON NOI, E SERVIRAI NELLA
CUCINA DEL RE." -- #E LA BAMBINA ERA COSI BRAVA CHE IN POCO
TEMPO SAPEVA FAR LE FACCENDE MEGLIO CHE LE SERVE DEL RE,
ED ERA TANTO GRAZIOSA CHE TUTTE LE VOLEVANO BENE. #LE SERVE
DEL RE PER UN PO'STETTERO ZITTE, MA POI,INVIDIOSE COM'ERANO,
CERCARONO TUTTE LE MANIERE DI FAR DEL MALE A QUESTA POVERA
BAMBINA. #INCOMINCIARONO COL DIRE AL RE CHE #MARGHERITINA
SI ERA VANTATA DI LAVARE E FAR ASCIUGARE IN UN GIORNO
TUTTA LA ROBA DI CASA DEL RE. #IL RE UNA MATTINA LA CHIAMA
E LE DICE:-- "#E VERO CHE TU HAI PROMESSO DI LAVARE E
ASCIUGARE IN UN GIORNO TUTTA LA ROBA DI CASA MIA?" -- #LEI
DISSE:-- "#NO, CHE NON E VERO; IO NON HO MAI DETTO QUESTO."
#MA IL RE RISPOSE:-- "#L'HAI DETTO, E PAROLA DATA AL
RE, BISOGNA CHE TU LA MANTENGA." -- #LA POVERA BAMBINA
SE NE VA NELLA SUA CAMERA, E SI METTE A PIANGERE. #IL FIGIUOLO
DEL RE CHE ERA INNAMORATO DI LEI, LE DICE:-- "#PERCHE
PIANGI, #MARGHERITINA?" -- #E LEI GLI RACCONTO TUTTO, E LUI
LE DISSE:-- "#NON STAR A PIANGERE, CH'IO TI FARO FAR OGNI
COSA. #DI AL RE CHE TI FACCIA PORTARE TUTTA LA SUA ROBA IN
UNA CAMERA SOLA." -- #LEI LO DISSE; E IL FIGLIUOLO DEL RE
ALZANDO UNA BACCHETTA CHE AVEVA SOTTO IL VESTITO, IN UN
MOMENTO FECE DIVENTAR TUTTA LA ROBA LAVATA E ASCIUTTA,
LENZUOLI, CALZE, ASCIUGAMANI, OGNI COSA DA SE. #ALLA MATTINA
IL RE VA A VEDERE E TROVA TUTTO COSI BEN IN ORDINE CHE
NON SAPEVA NEPPUR LUI COSA DIRE. #PER DUE O TRE MESI LE
<P 3>  <L 1>
SERVE NON DISSERO PIU NULLA; MA POI TORNARONO A DIRE AL
RE CHE $MARGHERITINA S'ERA VANTATA D'ANDARE A PIGLIARE IL
TESORO ALLE STREGHE. $IL RE SENTI, LA FECE CHIAMARE, E LE
DISSE:-- "$EBBENE, E VERO DUNQUE CHE TI SEI VANTATA
D'ANDARE A PIGLIARE IL TESORO ALLE STREGHE?" -- $LEI NEGO,
MA IL RE VOLLE CHE QUELLA PAROLA VALESSE, E LE DISSE:-- "$SE
L'HAI PROMESSO, E TU LO MANTERRAI." -- $LEI ALLORA, ANDANDO
NELLA SUA CAMERA, SI MISE A PIANGERE ANCOR PIU FORTE
CHE PRIMA. $IL FIGLIUOLO DEL RE LA SENTI, E SAPENDO PERCHE
PIANGEVA, LE DISSE:-- $EBBENE TU DI' DI SI, E DIGLI CHE
TI DIANO TRE LIBBRE DI SUGNA, TRE LIBBRE DI PANE E TRE
LIBBRE DI GRANATE." -- $E LEI DISSE AL RE:-- " $SACRA $CORONA,
GIACCHE VADO ALLA MORTE, MI DIA TRE LIBBRE DI SUGNA, TRE
DI PANE E TRE DI GRANATE." -- $E IL RE GLIELE DIEDE. $LEI
DUNQUE CAMMINA, CAMMINA LONTAN LONTANO; ARRIVA IN UN
LUOGO DOVE C'ERA UN FORNO. $E C'ERA TRE DONNE CHE SI STRAPPAVANO
I CAPELLI, E COI CAPELLI SPAZZAVANO IL FORNO. $LEI
ALLORA N'EBBE COMPASSIONE, E DIEDE A QUELLE DONNE TRE LIBBRE
DI GRANATE, E LORO NON SPAZZARONO PIU IL FORNO COI
CAPELLI. $POI CAMMINA, CAMMINA; ARRIVO IN UN LUOGO CHE
NON SI POTEVA PASSARE, PERCHE C'ERA TRE CANI CHE ABBAIAVANO,
E SALTAVANO ALLE SPALLE COME LUPI. $ALLORA LEI PIGLIO
QUELLE TRE LIBBRE DI PANE, GLIELE DIEDE E LA LASCIARONO PASSARE.
$POI CAMMINA, CAMMINA; ARRIVO A UN FIUME D'ACQUA
ROSSA CHE PAREVA SANGUE, E NON SAPEVA COSA FARE. $MA
IL FIGLIUOLO DEL RE LE AVEVA DETTO CHE DICESSE:-- "$ACQUETTA,
BELLA ACQUETTA, SE NON AVESSI FRETTA NE BEVEREI UNA
SCODELETTA." -- $E CON QUELLE PAROLE L'ACQUA SE NE RITIRO
DA UNA PARTE E DALL'ALTRA E LA LASCIO PASSARE. $QUANDO
FU DI LA DALL'ACQUA, VIDE UN PALAZZO DE'PIU BELLI E PIU
GRANDI CHE FOSSERO AL MONDO. $E AVEVA UNA PORTA CHE S'APRIVA
E SERRAVA COSI IN FRETTA, CHE NESSUNO CI POTEVA ENTRARE.
$LEI ALLORA PIGLIO QUELLE TRE LIBBRE DI SUGNA UNSE
QUELLA PORTA E ENTRO DENTRO ALLA CASA DELLE STREGHE, PIGLIO
LA CASSETTA DEL TESORO CH'ERA SOPRA UN TAVOLINO, E QUESTA
CASSETTA ERA INCANTATA. $QUANDO LEI EBBE LA CASSETTA NELLA
<P 4>  <L 1>
TASCA, SENTIVA DIRE: -- "$PORTA AMMAZZALA, PORTA AMMAZZALA."
$E LA PORTA RISPONDEVA:-- "$NO, CHE NON VOGLIO
AMMAZZARLA, PERCHE ERA TANTO TEMPO CHE NON ERO UNTA
E LEI M,HA UNTA." -- $DOPO VA A QUEL FIUME, E LA CASSETTA
DICEVA:-- "$AFFOGALA, AFFOGALA." -- $E IL FIUME RISPONDEVA:
"$NO CHE NON VOGLIO AFFOGARLA, PERCHE M,HA DETTO: ACQUETTA,
BELLA ACQUETTA." -- $POI ARRIVO DAI CANI, E LA CASSETTA
DICEVA:-- "$MANGIALA, MANGIALA." -- $E LORO:-- "$NO
CHE NON VOGLIAMO MANGIARLA, PERCHE CI HA DATO DEL
PANE." -- $ARRIVANDO AL FORNO DELLE STREGHE, SENTIVA LA
CASSETTA DIRE:-- "$BRUCIALA, BRUCIALA." -- $E LORO:-- "$NO
CHE NON VOGLIAMO BRUCIARLA, PERCHE CI HA DATO TRE
LIBBRE DI GRANATE DA SPAZZARE IL FORNO, E ABBIAMO SALVATO
I CAPELLI." -- $FINALMENTE ERA QUASI ARRIVATA A CASA, MA
PERCHE LE DONNE SONO CURIOSE, LEI VOLLE VEDERE QUEL CHE
C,ERA NELLA CASSETTA, L,APRI E SCAPPO VIA UNA GALLINA COI
PULCINI D,ORO, E NON LI POTEVA PIU PIGLIARE. $IL FIGLIUOLO
DEL RE SE N,AVVIDE, E COLLA SUA BACCHETTA FECE TORNARE LA
GALLINA CO,PULCINI DENTRO ALLA CASSETTA. $POI DISSE A QUELLA
RAGAZZA:-- "$TU VEDI CHE IO T,HO SALVATA LA VITA. $DUNQUE
BISOGNA CHE TU MI VOGLIA BENE E MI SPOSI; E BISOGNA CHE TU
DICA A MIO PADRE CHE VUOI PER PREMIO QUELLA CASSA GROSSA
PIENA DI CARBONE IN FONDO AL PALAZZO, CHE IO CI SARO
DENTRO." -- $ARRIVANDO $MARGHERITINA A CASA, LE ANDARONO
INCONTRO LE SERVE, E IL RE E TUTTI QUEI DELLA CORTE, E LEI
DIEDE AL RE LA GALLINA E I PULCINI D,ORO. $IL RE ALLORA LE
DISSE:-- "$DOMANDA QUELLO CHE VUOI, CH,IO TE LO DARO."
$E LEI DOMANDO LA CASSA DI CARBONE IN FONDO AL PALAZZO
 ANDARONO A VEDERE COSA C,ERA DENTRO, E TROVARONO IL FIGLIUOLO
DEL RE. $ALLORA IL RE SI CONTENTO CHE $MARGHERITINA
SPOSASSE IL SUO FIGLIUOLO, E FECERO UN BEL PRANZO, E A ME
MI LASCIARONO DIETRO ALL,USCIO.
<T  $I$I $CESTELLO>
<P 1>  <L 1>
$C,ERA NA OLTA UNA MADRE CH,ERA VEDOVA, E CIAVEA NA
FIJA, E PIO MARITO A UNO CHE CIAVEA N,ALTRA FIJA. $A QUELLA
SUA JE VOLEA BE, A QUELL,ALTRA NO. $A QUELLA SUA LA MANNAVA
A CAVA L,ACQUA COLLA BROCCHETTELLA, E QUELL,ALTRA COL
CANESTRELLO, E VOLEA CHE JE PORTASSE A CASA L,ACQUA; MA
L CANESTRELLO JE LA BUTAVA TUTTA; E LA MADRE JE MENAVA
TUTTI I GIORNI. $UN FIORNO GETTE A CAVA L,ACQUA COL CESTELLO,
I JE GETTE GIUPPEL VALLATO. $LIA SE MESSE TANTO A
CURE, E DICEA:-- "$ETE VISTO L CESTELLO MIA A PASSA?"
$E TUTTI IE DICEA:-- "$VA PIU GIU CHE LO TROARAI." -- $GETTE
GIU, E TROO NA VECCHIA CHE SE SPULCIAVA E JE DISSE:
"$ETE VISTO L CESTELLO MIA A PASSA?" -- "$VIE QUA, CHE
,L CESTELLO TE L,HO TROVATO IO. $VIMM
,L CESTELLO TE L,HO TROVATO IO. $VIEMME N PO A CERCA QUE
CIHO GIUPPE STE SPALLE CHE ME MOSCA (1) TANTO! $QUE CIHO?"
$QUELLA MMAZZAVA, E JE DICEA:-- "$NON C,ETE NIE,
NONNA MIA" -- E FACEA PER NON MORTIFICALLA. $DOPO CHE
J$
J,AVEA CERCATO, QUELLA VECCHIA JE DISSE:-- "$VIC CON ME."
$LA PORTO NTE NA STALLA, E JE FECE VEDE UN MUCCHIO DE
CAVALLI, E JE DISSE:-- "$QUALO VOLI? $QUELLO BRUTTO O QUELLO
PIU BELLO?" -- $LIA JE DISSE:-- "$ME DARA QUELLO PIU BRUTTARELLO."
"$TE VOJO DA, QUELLO PIU BELLO," -- E JEL DECE.
$DOPO LA PORTO NTE NA CAMBORA, E JE DETTE UN MUCCHIO
DE BIANCARIA E UN MUCCHIO DE QUADRI. $E DOPO JE DISSE:
"$VA A CASA, E QUANNO CANTA L GALLO ARVOLTETE, E
QUANNO RAJA L SOMARO NO." -- $GETTE A CASA, E QUANNO
CANTO L GALLO SE VOLTO, E JE NASCI NA BELLA STELLA SULLA

FRONTE. $LA MADRE JE DISSE:-- "$E CHI T,HA DATTO TUTTA STA
ROBBA?" -- "$MAMMA MIA, ME L,HA DATTA NA VECCHIA,
PERCHE J,HO MA
PERCHE J,HO MMAZZATO LE PULCE." -- "$ADESSO TE VOJO BE.
,
$MO TE GIRAI A CAVA L,ACQUA COLLA BROCCHETTELLA, E TU SORELLA
CE GIRA COLLA CESTELLA." -- "$E PO DISSE POANO ALLA
FIJA SUA:-- "$VA A CAVA L,ACQUA COLLA CESTELLA, E BUTTELA
VIA, E PO, VALLA CERCANNO: POTESCI TROA QUEL CH,HA TRATO
TU, SORELLA!" -- $KIA
TU SORELLA!" -- $LIA CE GETTE, E BUTTO L CESTELLO GIUPPER
L,ACQUA, E LO GIVA CERCHENNO. $IN GIU TROVO A QUELLA VECCHIA,
E JE DISSE:-- "$ETE VISTO EL CESTELLO MIA A PASSA?"
"$VIE QUA C
"$VIE QUA, CHE L,HO TROVATO IO. $CERCHEME N PO QUE
CIHO GIU PE STE SPALLE, CHE ME MOSCA TANTO." -- $LIA JE
MMAZZAVA LE PULCE. $LA VECCHIA JE DISSE:-- "$QUE CIHO
CHE ME MOSCA?" -- "$C,ETE PULCE E PEDOCCHI CHE FA SCHIFO."
$ALLORA LA VECCHIA LA PORTO NTE NA STALLA DE CAVALLI, E
JE DISSE:-- "$QUALO CAVALLO VOLI?" -- "$QUELLO PIU BELLO."
"$IO TE DARO QUESTO PIU CENCIARELLO." -- $E JE NE DETTE
UNO TUTTO SCORTICATO E NPIAGATO. $LA PORTO NTE NA CAMBORA,
E JE DISSE:-- "$QUALA ROBBA VOLI?" -- "$QUELLA PIU
BELLA." -- $MA LIA JE DETTE TUTTI STRACCI, E JE DISSE:--
"$QUANNO RAJA L SOMARO ARVOLTETE, E QUANNO CANTA L GALLO
NO." -- $GETTE A CASA, E QUANNO FAJO L SOMARO SE VOLTO,
E JE NASCI NA CODA DE SOMARO SULLA FRONTE. $SE MESSE A
PIAGNE, E DICEA:-- "$MAMMA MIA, DINDO, DINDO; PIU ME

NE TAJO E PIU CE N,HO." -- $A QUELLA PIU BELLA LA DIMANNO
PE SPOSA L FIJO DE RE. $L,ARSEPPE LA MADRE, E JE DISSE:
"$OGGI EMO DAL LAVA,QUELLA BOTTE; CE BBOCCARAI (2) TE DRENTO."
$LIA PE BBEDI CE BBOCCO, E LA MADRE CE LA CHIUSE.
$MESSE A BOLLI L,ACQUA; E LA SORELLA GETTE GIU LA CANTINA.

$JE DISSE:-- "$CHE FAI DRENTO A STA BOTTE?" -- $LIA JE RISPOSE:
"$CE STO PERCHE HO DA SPOSA AL FIGO DELLO RE."
"$BEATA A TE!" -- "$CE VOLI BBOCCA TE, CHE ALMENO TE LO
SPOSI?" -- $LIA CE BBOCCO, E LA SORELLA ANDIEDE GIU DAL
PADRE. $LA MADRE ALLORA BUTTO L,ACQUA BOLLITA DRENTO ALLA
BOTTE, E SE CREDEA DE MMAZZA LA FIJA DEL MARITO; MA
INVECE QUANNO VIDDE CH,AVEA MMAZZATO LA FIJA PROPRIA,
ALL SE MISSE A PIAGNE E A STREPITA. $NTE STO MENTRE
RIVO L MARITO, CHE GIA SAPEA GNI COSA
RIVO L MARITO, CHE GIA SAPEA GNI COSA, E JE DETTE NA
MUCCHIA DE BASTONATE. $DOPO LA FIJA BELLA SPOSO AL FIJO DE
RE, E CAMPO FELICE E CONTENTA. -- $LARGA LA FOJA, STRETTA LA
VIA, DITE LA VOSTRA CH,HO DETTO LA MIA.
<T #I#I PALAZZO INCANTATO.>
<P 1>  <L 1>
#C'ERA UNA VOLTA UN RE CHE AVEVA UN FIGLIUOLO DI DICIOTT'ANNI,
E ANDANDO A CACCIA NON CE LO VOLEVA MAI CONDURRE.
#FINALMENTE IL FIGLIUOLO LO PREGO TANTO CHE LO LASCIO
ANDARE, MA A PATTO CHE STESSE SEMPRE VICINO AL CAPOCACCIA.
#IL FIGLIUOLO PER UN POCO CI STETTE, E POI VOLLE FARE
ANCHE LUI QUALCHE COSA; MA TIRAVA E NON PIGLIAVA MAI
NULLA, #ALLA FINE VEDE PASSARE UN LEPROTTO, E VOLEVA TIRARGLI.
MA POI VIDE CHE ERA COSI PICCOLO CHE PENSO BENE DI
CORRERGLI DIETRO E DI PIGLIARLO COLLE MANI. #ORA IL LEPROTTO
SE LO LASCIAVA VENIR QUASI VICINO, E POI SCAPPAVA LONTANO,
E FACENDO SEMPRE COSI SE LO TIRO DIETRO IN UN BEL PRATO.
<P 2>  <L 1>
#E IN MEZZO A QUEL PRATO C'ERA UNA CASA, E QUEL
GIOVINOTTO GLI ANDO DIETRO; E INTANTO LA LEPRE SPARI E
NON SI VIDE PIU NULLA. #QUESTO GIOVINE GIRA PER IL PALAZZO
E DAPPERTUTTO C'ERA TAVOLA APPARECCHIATA. #LUI, SENTENDOSI
FAME, SI MISE A MANGIARE, E POI STETTE LA FINO A SERA, E
ALLA SERA SE N'ANDO A DORMIRE. #AL TOCCO DELLA MEZZANOTTE
SENTE UNO VENIR IN CAMERA, SPOGLIARSI E VENIR A LETTO, E
LUI TOCCA, TOCCA, NON SENTE NULLA. #E ASPETTAVA GIORNO PER
VEDER CHI ERA, E VERSO GIORNO QUELLA PERSONA LA SENTI ANDAR
VIA. #ORA LUI CI STETTE ANCORA UNA GIORNATA, E ALLA
NOTTE TORNO A SENTIRE LA STESSA STORIA, E LA PERSONA SE
N'ANDO VIA DA CAPO. #LUI ALL'INDOMANI VENNE A RICORDARSI
DELLA SUA FAMIGLIA, E TORNO A CASA. #QUEI DI CASA GRIDARONO
PERCHE ERA STATO TANTO FUORI, E LUI NON DISSE NULLA,
MA SPIEGO A SUA MADRE LA RAGIONE DEL SUO RITARDO. #LA
MADRE GLI DISSE:-- "#SI VEDE PROPRIO CHE SEI UN MINCHIONE.
#PERCHE NON HAI PORTATO L'ESCA E L'ACCIARINO PER
ACCENDERE UN LUME E VEDER CHI ERA?" -- #ALLORA LUI VOLLE
TORNARCI PER FAR COSI, E BENCHE SUA MADRE NON VOLESSE,
CI ANDO. #LA SERA QUANDO FU A LETTO, SENTENDO QUELL'ALTRA
PERSONA DORMIRE, BATTE L'ACCIARINO, ACCESE LA CANDELA, E
VIDE UNA RAGAZZA CHE PAREVA UN OCCHIO DI SOLE. #MA INTANTO
CHE STAVA A GUARDARLA, UNA GOCCIA DI CERA CADDE
ADDOSSO A LEI LA SCOTTO. -- "#DISGRAZIATO!" DISSE LEI SVEGLIANDOSI,
"SE TU STAVI ANCOR UNA NOTTE A LETTO CON ME,
IO MI SAREI FATTA VEDERE. #E ORA CHI SA QUANDO MI VEDRAI."
#E DICENDO QUESTE PAROLE SPARI, E CHI S'E VISTO, S'E VISTO.
#QUEL GIOVINOTTO RESTO DI STUCCO, E ARRABBIAVA COME UN
DANNATO, PERCHE PER VEDER QUELLA RAGAZZA CHE ERA FIGLIUOLA
DEL #SOLE, BISOGNAVA CAMMINARE UN ANNO E TRE GIORNI, E
ARRIVARE SULLA SPIAGGIA DEL #MAR #ROSSO. #DUNQUE LUI FU IN
VIAGGIO PER NOVE MESI CONTINUI, MA ALLA SPIAGGIA DEL
#MAR #ROSSO NON ARRIVAVA MAI. #ARRIVA A UNA CASETTA IN
MEZZO AI BOSCHI E DOMANDA ALLOGGIO. #CI STAVA UN GIGANTE,
E QUEL GIOVANOTTO LO PREGO DI DIRGLI SE SAPESSE LA VIA
PER ANDAR DOVE STAVA LA BELLA DEL #SOLE SULLE RIVE DEL #MAR
#ROSSO.
 <P 3>  <L 1>
"#IO NON NE SO NULLA, RISPOSE IL GIGANTE, MA
MIO FRATELLO CHE STA A UN MESE DI STRADA DA QUI, TE LA
MOSTRERA." -- #IL GIOVANE CAMMINO UN ALTRO MESE, TROVO
UN UOMO ANCOR PIU ALTO DEL PRIMO, E GLI FECE LA SUA DOMANDA.
#E QUEST'UOMO RISPOSE CHE SOLTANTO SUO FRATELLO
CHE STAVA A UN MESE DI DISTANZA SAPEVA QUEL CHE LUI DOMANDAVA.
#LUI ANDO DA QUEST'ALTRO CHE GLI DISSE:-- "GUARDA,
CHE TUTTI QUELLI CHE CI VANNO, NON TORNANO, E SE VUOI ANDARCI,
PADRONE! #E A RIVEDERCI AL MONDO DI LA." -- #IL GIOVINOTTO
ANDO DUNQUE SULLA RIVA DEL #MAR #ROSSO. #CI ERA
UN'OSTERIA, E L'OSTE AVEVA UNA FIGLIUOLA, CHE NON AVEVA
MAI VOLUTO MARITO, PERCHE NON C'ERA NESSUN GIOVINE CHE
LE PIACESSE. #APPENA VIDE QUESTO, DISSE SUBITO AL PADRE
CHE QUESTO ERA QUELLO CHE GLI PIACEVA. #SUO PADRE LO DISSE
A LUI, MA RISPOSE CHE AVEVA GIA MOGLIE E NON AVEVA
BISOGNO D'ALTRA, E VOLEVA ANDARE SULLA RIVA DEL #MAR #ROSSO.
#ALLORA QUELLA RAGAZZA SI VOLLE VENDICARE, E MISE NEL CIBO
AL GIOVINOTTO UNA POLVERINA DA FAR DORMIRE. #E LUI LA MATTINA
 SE NE VA A CAVALLO SULLA RIVA DEL MARE, E S'ADDORMENTA,
E CADE GIU E RESTA DISTESO PER TERRA. #ECCO ARRIVA
#LA BELLA DEL #SOLE, LO TASTA, LO VOLTA E RIVOLTA, MA CHE? LUI
DORMIVA COME UN RE. #E QUELLA RAGAZZA QUANDO VIDE CHE
PASSAVA L'ORA, TIRO FUORI UNA CASSETTA D'ORO E GLIELA MISE
IN MANO. #UN EREMITA CHE STAVA LI VICINO, QUANDO VIDE
ANDAR VIA LA RAGAZZA, ANDO A PRENDERE LA CASSETTA. #IL
GIOVINOTTO DOPO MOLTO TEMPO SI DESTO, MONTO A CAVALLO
E RITORNO ALL'OSTERIA. #LA FIGLIUOLA DELL'OSTE SI MARAVIGLIO
DI VEDERLO, E DISSE FRA SE:-- "#T'ACCONCERO IO DOMANI, E
LA VEDREMO." -- #LUI S'ERA DUBITATO DELLA POLVERINA, E NON
VOLEVA PIU MANGIARE, MA PRESO DALLA FAME, MANGIANDO
UN CAPPONE CI CASCO, E LA MATTINA A CAVALLO PAREVA UN
SACCO DI PATATE. #E QUANDO ARRIVO AL POSTO, IL CAVALLO SI
FERMO, E ALLORA LUI ANDO PER TERRA, E CI STETTE QUANTO IL
GIORNO AVANTI. #MA ECCO CHE VIENE SULLA RIVA DEL MARE UNA
BARCA CON TRE RAGAZZE E LA BELLA DEL #SOLE. \LEI CERCA DI
<T $2$2 $FIORENTINO.>
<P 1  <L 1>
$C,ERA UNA VOLTA UN FIORENTINO CHE TUTTE LE SERE ANDAVA
A CONVERSAZIONE E SENTIVA RAGIONARE GENTE CHE AVEVA
VIAGGIATO E AVEVA VISTO TANTE BELLE COSE; LUI ERA RIMASTO
SEMPRE A $FIREENZE E NON AVEVA NULLA DA RACCONTARE E GLI
PAREVA D,ESSERE UN CITRULLO. $GLI VENNE UNA GRAN VOGLIA
DI VIAGIARE; QUATTRINI NE AVEVA E UN BEL GIORNO SI DECISE,
FECE I BAGAGLI E PARTI. $CAMMINA, CAMMINA, A BUIO
SI RITROVA A UNA CASA D,UN CURATO. $PICCHIA E CHIEDE ALLOGGIO
PER QUELLA NOTTE. $RAGIONANDO A CENA COL CURATO
DISSE PERCHE S,ERA MESSO IN VIAGGIO. $IL CURATO QUANDO
L,EBBE INTESO, GLI FA:-- "ANCHE A ME MI PIACEREBBE DI
POTER VEDERE UN PO DI MONDO E DI POTER RACCONTARE QUALCHE
COSA: SE NON VI DISPIACE, S$ANDERA ASSIEME." -- $AL

$FIORENTINO NON GLI PARVE VERO D,AVER TROVATO COMPAGNIA.
$ANDARONO A LETTO E LA MATTINA PARTIRONO ASSIEME. $A BUIO
ARRIVARONO A UNA FATTORIA E CHIESERO ALLOGIO AL FATTORE.
$E ANCHE IL FATTORE QUAND,EBBE SAPUTO PERCHE VIAGGIAVANO
WO[DWENNE VOGLIA DI VIAGGIARE ANCHE LUI, E DISSE CHE IL
GIORNO APPRESSO SAREBBEPARTITO CON LORO. $DIFATTI IL GIORNO
APPRESSO SI MISERO IN VIAGGIO TUTTI E TRE. $CAMMINANO
UN PREZZO E S,ERANO INTERNATI IN UN BOSCO E ANDANDO PEL
BOSCO TROVARONO UNO STRADONE CH, ERA UNA MARAVIGLIA:
PRESERO PER DI LI E FECERO UN GRAN CAMMINO; FINALMENTE
ARRIVATI IN FONDO ALLO STRADONE TROVARONO UN BELLISSIMO
PALAZZO. $PICCHIANO E LI CI ABITAVA UN GIGANTE CHE VENNE
AD APRIRE IN PERSONA. $GLI CHIESERO ALLOGGIO E LI FECE ENTRARE.
$DOMANDO DOVE ANDAVANO E GLI DISSERO:-- "$SI VA
A FARE UN GIRO." -- "$BENE, DISSE IL GIGANTE, SE VOLETE
RIMANERE CON ME, ALLA CURA MI MANCA UN CURATO, ALLA
FATTORIA MI MANCA UN FATTORE E QUALCHE POSTO SI TROVERA
ANCHE PER LEI" -- FECE AL $FIORENTINO. $ACCETARONO TUTTI E
TRE E RIMASERO COL GIGANTE. $IL GIGANTE GLI DIEDE UNA CAMERA
PER UNO E GLI DISSE:-- "$DOMANI VI METTERO AI VOSTRI
POSTI." -- $IL GIORNO APPRESSO BIENE IL GIGANTE, PRENDE IL
CURATO E LO MENA CON SE IN UNA STANZA. $IL $FIORENTINO
QUATTO, QUATTO, GLI VA APPRESSO PER CURIOSITA; METTE L,OCCHIO
AL BUCO DELLA CHIAVE E VEDE CHE IL GIGANTE MOSTRAVA
AL CURATO CERTI FOGLI, E MENTRE QUELLO GUARDAVA I FOGLI,
A UN TRATTO CAVA UNA SCIABOLA, GLI TAGLIA LA TESTA E LA
BUTTA IN UNA LAPIDA CHE ERA IN QUELLA STANZA. -- "$L,HO
FATTA BELLA A VENIR QUI!" --FECE IL $FIORENTINO. $QUANDO
FURONO A DESINARE, IL GIGANTE DISSE:-- "$IL CURATO L,HO
MESSO AL SUO POSTO: OR ORA METTERO IL FATTORE AL SUO."
$DOPO DESINARE PRESE IL FATTORE E LO MENO IN QUELLA
STANZA; E IL $FIORENTINO, APPRESSO. $DAL BUCO DELLA CHIAVE
VEDE CHE IL GIGANTE APRE LA SCRIVANIA, CAVA CERTI FOGLI E
LI MOSTRA AL FATTORE E MENTRE QUELLO GUARDAVA I FOGLI GLI
DA UNA SCIABOLATA, GLI TAGLIA LA TESTA E LO BUTTA NELLA LAPIDA
ANCHE LUI. -- "$ORA TOCCA A ME!" -- FECE IL $FIORENTINO.
$LA SERA A CENA IL GIGANTE DISSE AL $FIORENTINO CHE
ANCHE IL FATTORE L,AVEVA MESSO AL SUO POSTO E CHE PRESTO
TROVEREBBE QUALCOSA ANCHE PER LUI. $IL $FIORENTINO CHE AL
POSTO DOV,ERANO ANDATI QUELLI ALTRI NON VI VOLEVA ANDARE,
SI STROLOGAVA PER TROVARE UN MODO DI SCAMPARE; E PENSO
UNA COSA. $IL GIGANTE AVEVA UN OCCHIO CHE GUARDAVA MALE.
"PECCATO! GLI DICE IL $FIORENTINO. $LEI E TANTO BELLO, MA
CODEST,OCCHIO . . . . VEDA, IO CONOSCO UNA MEDICINA PER
GUARIRLO; E UNA CERT,ERBA CHE HO VEDUTA QUI NEL PRATO."
"$DAVVERO? DISSE IL GIGANTE, CE N,E QUI NEL PRATO? . . .
ALLORA ANDIAMO A CERCARLA." -- $E LO PORTO SUL PRATO, E INTANTO
IL $FIORENTINO NELL,USCIRE GUARDAVA BENE COM,ERAN
FATTE LE SERRATURE E LA PORTA PER POTER SCAPPARE. $QUANDO
FURONO SUL PRATO COLSE UN,ERBA QUALUNQUE: TORNARONO IN
CASA E LUI MISE A BOLIRE QUELL,ERBA IN UN PENTOLO D,OLIO.
$QUANDO L,OLIO FU BOLLENTE IL $FIORENTINO DISSE AL GIGANTE:
"$VI AVVERTO CHE IL DOLORE SARA GRANDE; MA BISOGNA
CHE STIATE FERMO E SAREBBE BENE VI LEGASSI SU QUESTA TAVOLA
DI MARMO CHE E QUI, ALTRIMENTI L,OPERAZIONE ANDERA
A MALE." -- $C,ERA LI INFATTI UNA TAVOLA DI MARMO, E IL
GIGANTE, CHE CI TENEVA MOLTO A FARSI AGGIUSTARE QUELL,OCCHIO,
DISSE AL $FIORENTINO CHE LO LEGASSE PURE. $LO LEGO
BEN BENE E PRESE L,OLIO BOLLENTE E GLIELO GETTO NEGLI OCCHI.
"$TU MI HAI ACCIECATO," -- URLAVA IL GIGANTE: E IL
$FIORENTINO ZITTO, ZITTO, SCAPPA GIU PER LE SCALE, APRE LA
PORTA E VIA. $IL GIGANTE CHE ORA AVEVA PERDUTO TUTTI DUE
GLI OCCHI S,ALZA SU E COLLA FORZA CHE AVEVA SI TIRO APPRESSO
LA TOVOLA DI MARMO E COLLA TAVOLA ADDOSSO SI MISE
A CORRERE APPRESSO AL $FIORENTINO. -- "$VIENI QUI" GLI GRIDAVA
"VIENI QUI; NON AVER PAURA: ALMONO PRENDI UN RICORDO."
$E GLI TIRA UN ANELLO. $IL $FIORENTINO LO RACCOGLIE
E SE LO METTE AL DITO: E IL DITO GLI DIVENTO SUBITO DI
MARMO, E LUI NON POTEVA PIU MUOVERSI DI LI. $CERCA DI LEVARSI
L,ANELLO DAL DITO MA NON CI RIUSCIVA E IL GIGANTE
ERA GIA VICINO. $DISPERATO., CAVA UN COLTELLO CHE AVEVA IN
TASCA E SI TAGLIA ILDITO, ALLORA POTE MUOVERSI E SCAPPO
VIA LESTO LESTO CHE AL GIGANTE GROSSO COM,ERA E COLLA TAVOLA
SULLE SPALLE NON GLI RIUSEI D,ARRIVARLO. $ARRIVO A $FIRENZE
TUTTO TRAFELATO E N,EBBE ASSAI; LA BOGLIA DI GIRARE
IL MONDO E DI RACCONTAR VIAGGI NON GLI TORNO PIU.
<P 4>  <L 1>
DESTARE QUELL,UOMO, MA NON PUO, E VENUTA L,ORA D,ANDARSENE
GLI METTE UN ANELLO IN DITO E SE NE VA, E L,EREMITA
GLI LEVA L,ANELLO. $IL GIOVINE TORNA ALL,OSTERIA, E QUESTA VOLTA
NON MANGIA ALTRO CHE UN FICO, MA LA FIGLIUOLA DELL,OSTE
ANCHE NEL FICO CI MISE LA POLVERINA, E COSI TUTTO ANDO
COME PRIMA. $LA BELLA DEL $SOLE PARTENDO LASCIO AL GIOVINOTTO
UNA CIOCCA DE,SUOI CAPELLI. $E LUI SVEGLIANDOSI NON
TROVO PIU IL CAVALLO, E L,AVEVA PRESO L,EREMITA CHE PERO
GLIELO RESTITUI INSIEME A QUEI TRE REGALI DELLA BELLA DEL
$SOLE. $LUI ALLORA MONTO SU UNA BARCHETTA LASCIATA DA QUELLE
TRE RAGAZZE; ANDO OLTRE MARE, E SBARCO IN UNA BOSCAGLIA.
$VISSE LA COME POTEVA, E COL TEMPO PERDE TUTTI I VESTITI,
E DIVENTO PELOSO COME UN ORSO, E ANDAVA RAMINGO. $UNA
VOLTA IL PADRE DELLA BELLA DEL $SOLE SE NE VA CO SUOI CACCIATORI
IN QUELLA BOSCAGLIA; E SENTENDO I CANI ABBAIARE
VANNO A VEDERE COSA FOSSE. $E TROVANO QUEST,UOMO MOLTO
BRUTTO, MA NON NEL VISO, CHE ANZI PAREVA QUELLO D,UN
ANGELO. $LO PIGLIARONO DUNQUE, E POI LO FACEVANO VEDERE
ALLA GENTE. $E LUI AVENDO GUADAGNATO DE,QUATTRINI IN
QUESTA MANIERA, SI FECE AMICI I CUOCHI DEL RE. $E UNA VOLTA
CHE SI DIEDE UN COMBATTIMENTO PER DECIDERE CHI DOVEVA
SPOSARE LA FIGLIA DEL $SOLE, LUI SI FECE VESTIR DI FERRO DAL
CUOCO, ANDO ALLA BATTAGLIA PER TRE GIORNI E VINSE. $DI LI
A OTTO GIORNI IL RE FA INVITARE TUTTI QUELLI CHE AVEVANO
COMBATTUTO, E DOMANDA FINALMENTE CHI AVEVA VINTO. $IL
CUOCO DICEVA:-- "IO," -- MA LA FIGLIA DEL $SOLE SOSTENEVA
CHE NON ERA LUI CH,AVEVA VINTO, MA UN ALTRO. $IL CUOCO ANDAVA
SULLE FURIE, MA LEI LO INVITO A MOSTRARE I REGALI CHE
LEI GLI AVEVA DATO, E LUI NON POTE MOSTRARLI. $ALLORA QUEL
GIOVINOTTO SI FECE VEDERE E MOSTRO LA CASSETTA, L,ANELLO E
LA CIOCCA DI CAPELLI CHE LEI GLI AVEVA DATO SULLA RIVA DEL
$MAR $ROSSO, E LEI DISSE:-- "$QUESTO E PROPRIO QUELLO CHE
VINSE NEI TRE GIORNI, E QUESTO SARA IL MIO SPOSO." -- $ALLORA
QUEL GIOVINOTTO SI LAVO, SI SBARBO, E MANDO A CHIAMARE SUO
PADRE E SUA MADRE CHE GIA LO PIANGEVANO PER MORTO E POI
GLI MOSTRO LA SUA SPOSA E DISSE:-- "$QUEST,E QUELLA LEPRETTA,
<P 5>  <L 1>
QUEST,E LA FIGLIUOLA DEL $SOLE CHE HO CACCIATA, SEGUITATA
E TROVATA." -- $POI FECERO UN DESINARE, MA A ME NON
M,HANNO DATO NULLA; M,HANNO CHIUSO L,USCIO DIETRO LE
SPALLE.
<T  $IL $CESTELLO>
<P 1>  <L 1>
$C,ERA NA OLTA UNA MADRE CH,ERA VEDOVA, E CIAVEA NA
FIJA, E PIO MARITO A UNO CHE CIAVEA N,ALTRA FIJA. $A QUELLA
SUA JE VOLEA BE, A QUELL,ALTRA NO. $A QUELLA SUA LA MANNAVA
A CAVA L,ACQUA COLLA BROCCHETTELLA, E QUELL,ALTRA COL
CANESTRELLO, E VOLEA CHE JE PORTASSE A CASA L,ACQUA; MA
L CANESTRELLO JE LA BUTTAVA TUTTA; E LA MADRE JE MENAVA
TUTTI I GIORNI. $UN GIORNO GETTE A CAVA L,ACQUA COL CESTELLO,
E JE GETTE GIUPPEL VALLATO. $LIA SE MESSE TANTO A
CURE, E DICEA:-- "$ETE VISTO L CESTELLO MIA A PASSA?"
$E TUTTI JE DICEA:-- "$VA PIU GIU CHE LO TROARAI." -- $GETTE
GIU, E TROO NA VECCHIA CHE SE SPULCIAVA E JE DISSE:
"$ETE VISTO L CESTELLO MIA A PASSA?" -- "$VIE QUA, CHE
,L CESTELLO TE L,HO TROVATO IO. $VIEMME N PO A CERCA QUE
CIHO GIUPPE STE SPALLE CHE ME MOSCA TANTO! $QUE CIHO?"
$QUELLA MMAZZAVA, E JE DICEA:-- "$NON C,ETE NIE,
NONNA MIA" -- E FACEA PER NON MORTIFICALLA. $DOPO CHE
J,AVEA CERCATO, QUELLA VECCHIA JE DISSE:-- "$VIE CON ME."
$LA PORTO NTE NA STALLA, E JE FECE VEDE UN MUCCHIO DE
CAVALLI, E JE DISSE:-- "$QUALO VOLI? $QUELLO BRUTTO O QUELLO
PIU BELLO?" -- $LIA JE DISSE:-- "$ME DARA QUELLO PIU BRUTTARELLO."
"$TE VOJO DA, QUELLO PIU BELLO," -- E JEL DECE.
$DOPO LA PORTO NTE NA CAMBORA, E JE DETTE UN MUCCHIO
DE BIANCARIA E UN MUCCHIO DE QUADRI. $E DOPO JE DISSE:
"$VA A CASA, E QUANNO CANTA L GALLO ARVOLTETE, E
QUANNO RAJA L SOMARO NO." -- $GETTE A CASA, E QUANNO
CANTO L GALLO SE VOLTO, E JE NASCI NA BELLA STELLA SULLA
FRONTE. $LA MADRE JE DISSE:-- "$E CHI T,HA DATTO TUTTA STA
ROBBA?" -- "$MAMMA MIA, ME L,HA DATTA NA VECCHIA,
PERCHE J,HO MMAZZATO LE PULCE." -- "$ADESSO TE VOJO BE.
$MO TE GIRAI A CAVA L,ACQUA COLLA BROCCHETTELLA, E TU SORELLA
CE GIRA COLLA CESTELLA." -- "$E PO DISSE PIANO ALLA
FIJA SUA:-- "$VA A CAVA L,ACQUA COLLA CESTELLA, E BUTTELA
VIA, E PO, VALLA CERCANNO: POTESCI TROA QUEL CH,HA TROATO
TU SORELLA!" -- $LIA CE GETTE, E BUTTO L CESTELLO GIUPPER
L,ACQUA, E LO GIVA CERCHENNO. $IN GIU TROVO A QUELLA VECCHIA,
E JE DISSE:-- "$ETE VISTO EL CESTELLO MIA A PASSA?"
"$VIE QUA, CHE L,HO TROVATO IO. $CERCHEME N PO QUE
CIHO GIU PE STE SPALLE, CHE ME MOSCA TANTO." -- $LIA JE
MMAZZAVA LE PULCE. $LA VECCHIA JE DISSE:-- "$QUE CIHO
CHE ME MOSCA?" -- "$C,ETE PULCE E PEDOCCHI CHE FA SCHIFO."
$ALLORA LA VECCHIA LA PORTO NTE NA STALLA DE CAVALLI, E
JE DISSE:-- "$QUALO CAVALLO VOLI?" -- "$QUELLO PIU BELLO."
"$IO TE DARO QUESTO PIU CENCIARELLO." -- $E JE NE DETTE
UNO TUTTO SCORTICATO E NPIAGATO. $LA PORTO NTE NA CAMBORA,
E JE DISSE:-- "$QUALA ROBBA VOLI?" -- "$QUELLA PIU
BELLA." -- $MA LIA JE DETTE TUTTI STRACCI, E JE DISSE:--
"$QUANNO RAJA L SOMARO ARVOLTETE, E QUANNO CANTA L GALLO
NO." -- $GETTE A CASA, E QUANNO RAFO L SOMARO SE VOLTO,
E JE NASCI NA CODA DE SOMARO SULLA FRONTE. $SE MESSE A
PIAGNE, E DICEA:-- "$MAMMA MIA, DINDO, DINDO; PIU ME
NE TAJO E PIU CE N,HO." -- $A QUELLA PIU BELLA LA DIMANNO
PE SPOSA L FIJO DE RE. $L,ARSEPPE LA MADRE, E JE DISSE:
"$OGGI EMO DA LAVA'QUELLA BOTTE; CE BBOCCARAI TE DRENTO."
$LIA PE BBEDI CE BBOCCO, E LA MADRE CE LA CHIUSE.
$MESSE A BOLLI L,ACQUA; E LA SORELLA GETTE GIU LA CANTINA.
$JE DISSE:-- "$CHE FAI DRENTO A STA BOTTE?" -- $LIA JE RISPOSE:
"$CE STO PERCHE HO DA SPOSA AL FIJO DELLO RE."
"$BEATA A TE!" -- "$CE VOLI BBOCCA TE, CHE ALMENO TE LO
SPOSI?" -- $LIA CE BBOCCO, E LA SORELLA ANDIEDE GIU DAL
PADRE. $LA MADRE ALLORA BUTTO L,ACQUA BOLLITA DRENTO ALLA
BOTTE, E SE CREDEA DE MMAZZA LA FIJA DEL MARITO; MA
INVECE QUANNO VIDDE CH,AVEA MMAZZATO LA FIJA PROPRIA,
ALLORA SE MISSE A PIAGNE E A STREPITA. $NTE STO MENTRE
RIVO L MARITO, CHE GIA SAPEA GNI COSA, E JE DETTE NA
MUCCHIA DE BASTONATE. $DOPO LA FIJA BELLA SPOSO AL FIJO DE
RE, E CAMPO FELICE E CONTENTA. -- $LARGA LA FOJA, STRETTA LA
VIA, DITE LA VOSTRA CH,HO DETTO LA MIA.
<T $2$2 $FIORENTINO.>
<P 1  <L 1>
$C,ERA UNA VOLTA UN FIORENTINO CHE TUTTE LE SERE ANDAVA
A CONVERSAZIONE E SENTIVA RAGIONARE GENTE CHE AVEVA
VIAGGIATO E AVEVA VISTO TANTE BELLE COSE; LUI ERA RIMASTO
SEMPRE A $FIRENZE E NON AVEVA NULLA DA RACCONTARE E GLI
PAREVA D,ESSERE UN CITRULLO. $GLI VENNE UNA GRAN VOGLIA
DI VIAGGIARE; QUATTRINI NE AVEVA E UN BEL GIORNO SI DECISE,
FECE I BAGAGLI E PARTI. $CAMMINA, CAMMINA, A BUIO
SI RITROVA A UNA CASA D,UN CURATO. $PICCHIA E CHIEDE ALLOGGIO
PER QUELLA NOTTE. $RAGIONANDO A CENA COL CURATO
DISSE PERCHE S,ERA MESSO IN VIAGGIO. $IL CURATO QUANDO
L,EBBE INTESO, GLI FA:-- "ANCHE A ME MI PIACEREBBE DI
POTER VEDERE UN PO DI MONDO E DI POTER RACCONTARE QUALCHE
COSA: SE NON VI DISPIACE, S$ANDERA ASSIEME." -- $AL
$FIORENTINO NON GLI PARVE VERO D'AVER TROVATO COMPAGNIA.
$ANDARONO A LETTO E LA MATTINA PARTIRONO ASSIEME. $A BUIO
ARRIVARONO A UNA FATTORIA E CHIESERO ALLOGIO AL FATTORE.
$E ANCHE IL FATTORE QUAND'EBBE SAPUTO PERCHE VIAGGIAVANO
GLI VENNE VOGLIA DI VIAGGIARE ANCHE LUI, E DISSE CHE IL
GIORNO APPRESSO SAREBBE PARTITO CON LORO. $DIFATTI IL GIORNO
APPRESSO SI MISERO IN VIAGGIO TUTTI E TRE. $CAMMINANO
UN PREZZO E S,ERANO INTERNATI IN UN BOSCO E ANDANDO PEL
BOSCO TROVARONO UNO STRADONE CH, ERA UNA MARAVIGLIA:
PRESERO PER DI LI E FECERO UN GRAN CAMMINO; FINALMENTE
ARRIVATI IN FONDO ALLO STRADONE TROVARONO UN BELLISSIMO
PALAZZO. $PICCHIANO E LI CI ABITAVA UN GIGANTE CHE VENNE
AD APRIRE IN PERSONA. $GLI CHIESERO ALLOGGIO E LI FECE ENTRARE.
$DOMANDO DOVE ANDAVANO E GLI DISSERO:-- "$SI VA
A FARE UN GIRO." -- "$BENE, DISSE IL GIGANTE, SE VOLETE
RIMANERE CON ME, ALLA CURA MI MANCA UN CURATO, ALLA
FATTORIA MI MANCA UN FATTORE E QUALCHE POSTO SI TROVERA
ANCHE PER LEI" -- FECE AL $FIORENTINO. $ACCETTARONO TUTTI E
TRE E RIMASERO COL GIGANTE. $IL GIGANTE GLI DIEDE UNA CAMERA
PER UNO E GLI DISSE:-- "$DOMANI VI METTERO AI VOSTRI
POSTI." -- $IL GIORNO APPRESSO VIENE IL GIGANTE, PRENDE IL
CURATO E LO MENA CON SE IN UNA STANZA. $IL $FIORENTINO
QUATTO, QUATTO, GLI VA APPRESSO PER CURIOSITA; METTE L,OCCHIO
AL BUCO DELLA CHIAVE E VEDE CHE IL GIGANTE MOSTRAVA
AL CURATO CERTI FOGLI, E MENTRE QUELLO GUARDAVA I FOGLI,
A UN TRATTO CAVA UNA SCIABOLA, GLI TAGLIA LA TESTA E LA
BUTTA IN UNA LAPIDA CHE ERA IN QUELLA STANZA. -- "$L,HO
FATTA BELLA A VENIR QUI!" --FECE IL $FIORENTINO. $QUANDO
FURONO A DESINARE, IL GIGANTE DISSE:-- "$IL CURATO L,HO
MESSO AL SUO POSTO: OR ORA METTERO IL FATTORE AL SUO."
$DOPO DESINARE PRESE IL FATTORE E LO MENO IN QUELLA
STANZA; E IL $FIORENTINO, APPRESSO. $DAL BUCO DELLA CHIAVE
VEDE CHE IL GIGANTE APRE LA SCRIVANIA, CAVA CERTI FOGLI E
LI MOSTRA AL FATTORE E MENTRE QUELLO GUARDAVA I FOGLI GLI
DA UNA SCIABOLATA, GLI TAGLIA LA TESTA E LO BUTTA NELLA LAPIDA
ANCHE LUI. -- "$ORA TOCCA A ME!" -- FECE IL $FIORENTINO.
$LA SERA A CENA IL GIGANTE DISSE AL $FIORENTINO CHE
ANCHE IL FATTORE L,AVEVA MESSO AL SUO POSTO E CHE PRESTO
TROVEREBBE QUALCOSA ANCHE PER LUI. $IL $FIORENTINO CHE AL
POSTO DOV,ERANO ANDATI QUELLI ALTRI NON VI VOLEVA ANDARE,
SI STROLOGAVA PER TROVARE UN MODO DI SCAMPARE; E PENSO
UNA COSA. $IL GIGANTE AVEVA UN OCCHIO CHE GUARDAVA MALE.
"PECCATO! GLI DICE IL $FIORENTINO. $LEI E TANTO BELLO, MA
CODEST,OCCHIO . . . . VEDA, IO CONOSCO UNA MEDICINA PER
GUARIRLO; E UNA CERT,ERBA CHE HO VEDUTA QUI NEL PRATO."
"$DAVVERO? DISSE IL GIGANTE, CE N,E QUI NEL PRATO? . . .
ALLORA ANDIAMO A CERCARLA." -- $E LO PORTO SUL PRATO, E INTANTO
IL $FIORENTINO NELL,USCIRE GUARDAVA BENE COM,ERAN
FATTE LE SERRATURE E LA PORTA PER POTER SCAPPARE. $QUANDO
FURONO SUL PRATO COLSE UN,ERBA QUALUNQUE: TORNARONO IN
CASA E LUI MISE A BOLLIRE QUELL,ERBA IN UN PENTOLO D,OLIO.
$QUANDO L,OLIO FU BOLLENTE IL $FIORENTINO DISSE AL GIGANTE:
"$VI AVVERTO CHE IL DOLORE SARA GRANDE; MA BISOGNA
CHE STIATE FERMO E SAREBBE BENE VI LEGASSI SU QUESTA TAVOLA
DI MARMO CHE E QUI, ALTRIMENTI L,OPERAZIONE ANDERA
A MALE." -- $C,ERA LI INFATTI UNA TAVOLA DI MARMO, E IL
GIGANTE, CHE CI TENEVA MOLTO A FARSI AGGIUSTARE QUELL,OCCHIO,
DISSE AL $FIORENTINO CHE LO LEGASSE PURE. $LO LEGO
BEN BENE E PRESE L,OLIO BOLLENTE E GLIELO GETTO NEGLI OCCHI.
"$TU MI HAI ACCIECATO," -- URLAVA IL GIGANTE: E IL
$FIORENTINO ZITTO, ZITTO, SCAPPA GIU PER LE SCALE, APRE LA
PORTA E VIA. $IL GIGANTE CHE ORA AVEVA PERDUTO TUTTI DUE
GLI OCCHI S,ALZA SU E COLLA FORZA CHE AVEVA SI TIRO APPRESSO
LA TAVOLA DI MARMO E COLLA TAVOLA ADDOSSO SI MISE
A CORRERE APPRESSO AL $FIORENTINO. -- "$VIENI QUI" GLI GRIDAVA
"VIENI QUI; NON AVER PAURA: ALMENO PRENDI UN RICORDO."
$E GLI TIRA UN ANELLO. $IL $FIORENTINO LO RACCOGLIE
E SE LO METTE AL DITO: E IL DITO GLI DIVENTO SUBITO DI
MARMO, E LUI NON POTEVA PIU MUOVERSI DI LI. $CERCA DI LEVARSI
L,ANELLO DAL DITO MA NON CI RIUSCIVA E IL GIGANTE
ERA GIA VICINO. $DISPERATO., CAVA UN COLTELLO CHE AVEVA IN
TASCA E SI TAGLIA ILDITO, ALLORA POTE MUOVERSI E SCAPPO
VIA LESTO LESTO CHE AL GIGANTE GROSSO COM,ERA E COLLA TAVOLA
SULLE SPALLE NON GLI RIUSCI D,ARRIVARLO. $ARRIVO A $FIRENZE
TUTTO TRAFELATO E N,EBBE ASSAI; LA VOGLIA DI GIRARE
IL MONDO E DI RACCONTAR VIAGGI NON GLI TORNO PIU.
<T \IL #SOLE.>
<P 1>  <L 1>
#C'ERA UNA VOLTA UN RE E UNA REGINA CHE SI VOLEVANO
TANTO BENE, MA NON AVEVANO PUNTO FIGLI. #TANTO FECERO
ELEMOSINE E PREGARONO #DIO PERCHE GLIENE MANDASSE, CHE
ALLA FINE LA REGINA INGRAVIDO. #APPENA SE NE ACCORSERO, IL
RE, TUTTO CONTENTO, MANDA A CHIAMARE GLI ASTROLOGHI PER
SAPERE SE SAREBBE STATO MASCHIO O FEMMINA E SOTTO CHE
PIANETA DOVEVA NASCERE. #GLI ASTROLOGHI DISSERO CHE NASCEREBBE
UNA BAMBINA E CERCARONO IL PIANETA E TROVARONO
CHE QUELLA BAMBINA ERA DESTINATA A ESSERE INGRAVIDATA
DAL SOLE APPENA AVESSE VENTI ANNI. #IL RE TUTTO DISPIACENTE
DOMANDO AGLI ASTROLOGHI COME DOVEVA FARE PERCHE LA FIGLIA
NON FOSSE INGRAVIDATA DAL SOLE. #GLI ASTROLOGHI GLI DISSERO
CHE CONTRO IL DESTINO NON C'E RIMEDIO, MA PER PROVARE
QUALCHE COSA, FACESSE FARE UNA TORRE CON FINESTRE ALTE
TANTO CHE IL SOLE NON VI POTESSE ARRIVARE IN FONDO, E
CHIUDESSE LA DENTRO LA BAMBINA APPENA NATA E CE LA TENESSE
FINO AI VENTI ANNI.
<P 2>  <L 1>
#DIFATTIIL RE FECE FABBRICARE LA
TORRE E APPENA NACQUE LA BAMBINA LA FECE SUBITO METTERE
LA DENTRO CON LA BALIA E LA BIMBA DELLA BALIA.
#GLI ANNI PASSAVANO E LE BAMBINE CRESCEVANO ASSIEME. #I
VENTI ANNI ERANO ARRIVATI E UN GIORNO LE DUE RAGAZZE ERANO
SOLE E DISCORREVANO ASSIEME. #TUTTE DUE AVREBBERO VOLUTO
VEDERE CHE COSA C'ERA FUORI DELLA TORRE, MA DI LI NON SI
USCIVA E LE FINESTRE ERANO TANTO ALTE! #UNA DISSE:-- "#SI PROVA
UN POCO CON DELLE SEDIE SE CI SI ARRIVA?" -- #E DETTO FATTO
FECERO UNA CATASTA DI SEDIE E TANTO IMPAZZARONO A METTERLE
UNA SOPRA L'ALTRA PER BENINO CHE ALLA FINE RIUSCIRONO
AD ARRAMPICARSI FINO A UNA FINESTRA; SALI LA FIGLIA DELLA
BALIA PRIMA E POI LA FIGLIA DEL RE. #APPENA FU SU LA COLPI
UN RAGGIO DI SOLE E RIMASE SUBITO GRAVIDA. #SI SENTIVA
MALE E NON SAPEVA CHE COS'ERA; LO FECE SAPERE AL BABBO
E IL BABBO LE MANDO UN DOTTORE. #IL DOTTORE CONOBBE SUBITO
CHE ERA GRAVIDA E LO DISSE ALLA BALIA CHE FIGURIAMOCI
COME SI DISPERO! TANTO PIU CHE AVEVA SAPUTO QUELLO
CHE AVEVANO FATTO LE RAGAZZE CONTRO GLI ORDINI DEL RE.
#RACCONTO TUTTO AL DOTTORE E GLI FECE DE'REGALI PERCHE NON
DICESSE NULLA AL RE, CHE GUAI A LEI! LE AVREBBE TAGLIATO
LA TESTA! #IL DOTTORE PROMISE DI DIRE AL RE CHE LA RAGAZZA
AVEVA UNA MALATTIA DI POCO; E COSE IL RE NON SEPPE NULLA.
#ECCO DUNQUE CHE LA PRINCIPESSA VIENE A PARTORIRE E FA
UNA BAMBINA CH'ERA PROPRIO UNA BELLEZZA. #APPENA EBBE
PARTORITO, LA BALIA PRENDE LA BAMBINA, LA FASCIA BENE CON
FASCE D'ORO DA REGINA, LA PORTA IN UN CAMPO E LA LASCIA
LA. #ANDAVA A CACCIA DA QUELLE PARTI UN RE E PASSANDO PER
QUEL CAMPO SENTE VAGIRE; GUARDA E VEDE QUELLA BELLA CREATURA ABBANDONATA.
#GLI FECE PIETA E POI ERA TANTO BELLINA!
#LA PRESE, LA BACIO E DIEDE ORDINE CHE LA PORTASSERO A PALAZZO;
LA DIEDE ALLA MOGLIE E LE TROVARONO UNA BALIA E LA
FECERO ALLEVARE COME FOSSE FIGLIA LORO, INSIEME CON UN FIGLIO
CHE AVEVANO, UN POCO PIU GRANDICELLO. #INTANTO LA
PRINCIPESSA AVEVA COMPITI I VENTI ANNI E IL PADRE LA FECE
LEVARE DALLA TORRE, CREDENDO CHE IL PERICOLO FOSSE PASSATO
E LA FECE RIPORTARE IN CASA SENZA SAPERE QUEL CH'ERA ACCADUTO.
<P 4>  <L 19>
PASSATO QUALCHE TEMPO, TROVARDNO UNA
TERZA MOGLIE E IL DI DELLE NOZZE MANDARONO IL SOLITO REGALO
ALLA RAGAZZA: -- "$OGGI POI, DISSE LA RAGAZZA AL
SERVITORE, DAVVERO NO  SAPREI CHE COSA DARVI" -- $E PENSO
IN :WOODHOUSE,ICAL11(TS(ER,WR)),T////
<P 4>  <L 19>
PASSATO QUALCHE TEMPO, TROVARDNO UNA
TERZA MOGLIE E IL DI DELLE NOZZE MANDARONO IL SOLITO REGALO
ALLA RAGAZZA: -- "$OGGI POI, DISSE LA RAGAZZA AL
SERVITORE, DAVVERO NO  SAPREI CHE COSA DARVI" -- $E PENSO
****
CAFEJOB :WILLIAMS,FREDHOLM
OXCOMP
*FORTRAN
       MASTER FREDHOLM
        DIMENSION A(50,50),G(50,1),F(50,1),WKSP(50)
       N=10
        H=1.0/FLOAT(N)
       X=0.0
          Y=0.0
       NN=N-1
       Z=(1.0-EXP(-2.0))/2.0
       DO 11 I=1,N
         A(I,1)=(EXP(X-Y))/2.0
        Y=Y+H
        DO 22 J=2,NN
        A(I,J)=EXP(X-Y)
        Y=Y+H
22        CONTINUE
         A(I,N)=(EXP(X-Y))/2.0
        G(I,1)=EXP(X)*Z
        X=X+H
        Y=0.0
11        CONTINUE
         CALL F04AAF(A,50,G,50,N,1,F,50,WKSP,0)
         DO 33 I=1,N
        FT=EXP(-1.0*Y)
         E=FT-F(I,1)
        WRITE(2,30)Y,FT,F(I,1),E
         Y=Y+H
33     CONTINUE
30         FORMAT(1X,4(F11.7,5X))
         STOP
        END
        *LIB F04AAF
         FINISH
****
IN :WOODHOUSE,ICAL11(TS(ER,WR)),T////
<P 4>  <L 19>
PASSATO QUALCHE TEMPO, TROVARDNO UNA
TERZA MOGLIE E IL DI DELLE NOZZE MANDARONO IL SOLITO REGALO
ALLA RAGAZZA: -- "$OGGI POI, DISSE LA RAGAZZA AL
IN :WOODHOUSE,ICAL3(TS(ER,WR)),T////
<P 5>  <L 1>
"$SIA RINGRAZIATO IL CIELO, L,HO PORTATA DAVVERO."
"$FAMMELA VEDERE." -- "$SI, PER FAR COME L,ALTRA
VOLTA, E PIGLIARMELA." -- "$NON TE LA PIGLIO DAVVERO." -- $E
$GEPPONE METTE FUORI LA SCATOLA CHE LUCCICAVA COME UN RAGGIO
DI SOLE. $IL PRETE SE NE INVOGLIO, E DISSEN-- "$GEPPONE
DALLA A ME, E IO TI RENDO QUELL,ALTRA. $TANTO, CHE VO TU FARE
D,UNA SCATOLA D,ORO? $DAMMELA E IO TI RENDO QUELL,ALTRA E TI
DARO POI QUALCHE COSA DI GIUNTA." -- "$ANDIAMO, VIA, MIRENDA
QUELL,ALTRA E IO GLI DARO QUESTA." -- $IL PRETE PIGLIA QUELL,ALTRA
SCATOLA E LA RENDE A $GEPPONE E $GEPPONE GLI DA
QUELLA D,ORO E GLI DICE:-- "$LA BADI BENE, SOR $PRIORE, QUESTA
NON S,HA DA APRIRE INFINCHE NON S,HA UNA GRAN FAME."
"$GLI E BENE, DISSE ALLORA IL $PRIORE, PER L,APPUNTO DAMANI
E, C,E IL TITOLARE E C,E DI MOLTI PRETI. $LI FO STAR TUTTI DIGIUNI
INFINO A MEZZOGIORNO, E POI APRO LA SCATOLA E GLI
DO IL GRAN DESINARE." -- $ECCO ARRIVA LA MATTINA. $TUTTI I
PRETI DICON LA MESSA, E POI TALUNI SI METTONO A SPASSEGGIARE
INTORNO ALL CUCINA. -- "$STAMANI, DICEVANO, IL $PRIORE
NON VUOL DAREI DA DESINARE; QUI IL FUOCO GLI E SPENTO, E NON
SI VEDE PUNTA PROVVISIONE." -- $MA GLI ALTRI RISPONDEVANO:
"$LO VEDRETE POI. $QUANDO SARA L,ORA DI DESINARE, GLI APRE
UNA SCATOLA E CON QUELLA FA VENIRE QUALUNQUE VIVANDA."
$GLI E CHE QUESTI S,ERAN TROVATI A VEDERE QUELL,ALTRA SCATOLA.
$ECCO CHE VENUTA L,ORA DEL DESINARE IL $PRIORE CHIAMA TUTTI I
PRETI E GLI DICE:-- "$METTETEVI TUTTI AL VOSTRO POSTO."
$E TUTTI PRONTI AL POSTO; CHE GLI PAREVA MILL,ANNI DI VEDERE
IL MIRACOLO DI QUESTA SCATOLA. $ECCO IL PRETE APRE LA
SCATOLA, E NE VENGONO FUORI SEI ARMATI DI VASTONE, E GIU
SU QUE PRETI LEGNATE DA ORBI. $CHE CASCA DI QUA, CHI DI LA.
$IL $PRIORE CHE TENEVA LA SCATOLA LA GLI CADDE DI MANO,
SEMPRE APERTA, E I SEI SEGUITAVANO A PICCHIARE. $GEPPONE
CH,ERA DI FUORI E SENTIVA LA SCENA, PASSO PER UN ANDITO,
PIGLIO LA SCATOLA E LA SERRO; SE NO I PRETI RESTAVANO TUTTI
MORTI DALLE VASTONATE. $CREDO BENE CHE QUEL GIORNO, DOPO
QUEL DESINARE, NO
QUEL DESINARE, NON ABBIANO FATTO PIU LE FUNZIONI. $GEPPONE
RITENNE ALLORA TUTTE DUE LE SCATOLE E NON LE PRESTO MAI
PIU A NESSUNO E FU SEMPRE UN SIGNORE.
#C'ERA NA OLTA UNA MADRE CH'ERA VEDOVA, E CIAVEA NA
FIJA, E PIO MARITO A UNO CHE CIAVEA N'ALTRA FIJA. #A QUELLA
SUA JE VOLEA BE, A QUELL'ALTRA NO. #A QUELLA SUA LA MANNAVA
ACAVA L'ACQUA COLLA BROCCHETTELLA, E QUELL'ALTRA COL
CANESTRELLO, E VOLEA CHE JE PORTASSE A CASA L'ACQUA; MA
L CANESTRELLO JE LA BUTTAVA TUTTA; E LA MADRE JE MANAVA
TUTTI I GIORNI. #UN GIORNO GETTE A CAVA L'ACQUA COL CESTELLO,
E JE GETTE GIUPPEL VALLATO. #LIA SE MESSE TANTO A
CURE, E DICEA:-- "#ETE VISTO L CESTELLO MIA A PASSA?"
#E TUTTI JE DECEA:-- "#VA PIU GIU CHE LO TROARAI." -- #GETTE
GIU, E TROO NA VECCHIA CHE SE SPULCIAVA E JE DISSE:
"#ETE VISTO L CESTELLO MIA A PASSA?" -- "#VIE QUA, CHE
L CESTELLO TE L'HO TROVATO IO. #VIEMME N PO A CERCA QUE
CIHO GIUPPE STE SPALLE CHE ME MOSCA (1) TANTO! #QUE CIHO?"
#QUELLA MMAZZAVA, E JE DICEA:-- "#NON C'ETE NIE,
NONNA MIA" -- E FACEA PER NON MORTIFICALLA. #DOPO CHE
J'AVEA CERCATO, QUELLA VECCHIS JE DISSE:-- "VIE CON ME."
#LA PORTO NTE NA STALLA, E JE FECE VEDE UN MUCCHIO DE
CAVALLI, E JE DISSE:-- "#QUALO VOLI? #QUELLO BRUTTO O QUELLO
PIU BELLO?" -- #LIA JE DISSE:-- "#ME DARA QUELLO PIU BRUTTARELLO."
"#TE VOJO DA QUELLO PIU BELLO," -- E JEL DECE.
#DOPO LA PORTO NTE NA CAMBORA, E JE DETTE UN MUCCHIO
DE BIANCARIA E UN MUCCHIO DE QUADR. #E DOPO JE DISSE:
"#VA A CASA, E QUANNO CANTA L GALLO ARVOLTETE, E
QUANNO RAJA L SOMARO NO." -- #GETTE A CASA, E QUANNO
CANTO L GALLO SE VOLTO, E JE NASCI NA BELLA STELLA SULLA
FRONTE. #LA MADRE JE DISE:-- "#E CHI T'HA DATTO TUTTA STA
ROBBA?" -- "#MAMMA MIA, ME L'HA DATTA NA VECCHIA,
PERCHE J'HO MMAZZATO LE PULCE." -- "#ADESSO TE VOJO BE.
#MO TE GIRAI A CAVA L'ACQUA COLLA BROCCHETTELLA, E TU SORELLA
CE GIRA COLLA CESTELLA." -- "#E PO DISSE PIANO ALLA
FIJA SUA:-- "#VA A CAVA L'ACQUA COLLA CESTELLA, E BUTTELA
VIA, E PO VALLA CERCANNO: POTESCI TROA QUEL CH'HA TROATO
TU SORELLA!" -- #LIA CE GETTE, E BUTTO L CESTELLO GIUPPER
L'ACQUA, E LO GIVA CERCHENNO. #IN GIU TROVO A QUELLA VECCHIA,
E JE DISSE:-- "#ETE VISTO EL CESTELLO MEA A PASSA?"
"#VIE QUA, CHE L'HO TROVATO IO. #CERCHEME N PO QUE
CIHO GIU PE STE SPALLE, CHE ME MOSCA TANTO." -- #LIA JE
MMAZZAVA LE PULCE. #LA VECCHIA JE DISSE:-- "#QUE CIHO
CHE ME MOSCA?" -- #C'ETE PULCE E PEDOCCHI CHE FA SCHIFO."
#ALLORA LA VECCHIA LA PORTO NTE NA STALLA DE CAVALLI, E
JE DISSE:-- "#QUALO CAVALLO VOLI?" -- "#QUELLO PIU BELLO."
"#IO TE DARO QUESTO PIU CENCIARELLO." -- #E JE NE DETTE
UNO TUTTO SCORTICATO E NPIAGATO. #LA PORTO NTE NA CAMBORA,
E JE DISSE:-- "#QUALA ROBBA VOLI?" -- "#QUELLA PIU
BELLA." -- #MA LIA JE DETTE TUTTI STRACCI, E JE DISSE:--
"#QUANNO RAJA L SOMARO ARVOLTETE, E QUANNO CANTA L GALLO
NO." -- #GETTE A CASA, E QUANNO RAJO L SOMARO SE VOLTO,
E JE NASCI NA CODA DE SOMARO SULLA FRONTE. #SE MESSE A
PIAGNE, E DICEA:-- "#MAMMA MIA, DINDO, DINDO; PIU ME
NE TAJO E PIU CE N'HO." -- #A QUELLA PIU BELLA LA DINANNO
PE SPOSA L FIJO DE RE. #L'ARSEPPE LA MADRE, E JE DISSE:
"#OGGI EMO DA LAVA QUELLA BOTTE; CE BBOCCARAI (1) TE DRENTO."
#LIA PE BBEDI CE BBOCCO, E LA MADRE CE LA CHIUSE.
#MESSE A BOLLI L'ACQUA; E LA SORELLA GETTE GIU LA CANTINA.
#JE DISSE:-- "#CHE FAI DRENTO A STA BOTTE?" -- #LIA JE RISPOSE:
"#CE STO PERCHE HO DA SPOSA AL FIJO DELLO RE."
"#BEATA A TE!" -- "#CE VOLI BBOCCA TE, CHE ALMENO TE LO
SPOSI?" -- #LIA CE BBOCCO, E LA SORELLA ANDIEDE GIU DAL
PADRE. #LA MADRE ALLORA BUTTO L'ACQUA BOLLITA DRENTO ALL
BOTTE, E SE CREDEA DE MMAZZA LA FIJA DEL MARITO; MA
INVECE QUANNO VIDDE CH'AVEA MMAZZATO LA FIJA PROPRIA,
ALLORA SE MISSE A PIAGNE E A STREPITA. #NTE STO MENTRE
RIVO L MARITO, CHE GIA SAPEA GNI COSA, E JE DETTE NA
MUCCHIA DE BASTONATE. #DOPO LA FIJA BELLA SPOSO AL FIJO DE
RE, E CAMPO FELICE E CONTENTA. -- #LARGA LA FOJA, STRETTA LA
VIA, DITE LA VOSTRA CH'HO DETTO LA MIA.
<P 3>  <L 1>
#LA BAMBINA E IL FIGLIO DEL RE ANDAVANO CRESCENDO TUTTI
E DUE E GIA S'ERAN FATTI GRANDI E SI VOLEVANO TANTO BENE
CHE IL FIGLIO DEL RE VOLEVA ASSOLUTAMENTE AVERLA PER ISPOSA.
#MA IL PADRE NON VOLEVA ACCONSENTIRE PERCHE NON SI SAPEVA
DI CHE NASCITA FOSSE LA RAGAZZA. #LA FECE LEVARE DI
PALAZZO E LA MISE IN UNA CASA DISTANTE DALLA CITTA, PERCHE
IL FIGLIO NON LA VEDESSE E SE NE SCORDASSE. #CERCCARONO PEL
FIGLIO UNA MOGLIE E TROVARONO UNA REGINA E COMBINARONO
IL MATRIMONIO. #VENUTO IL DI DELLE NOZZE MANDARONO REGALI
A TUTTI I PARENTI E ANCHE A QUELLA RAGAZZA TROVATA NEL
CAMPO. #IL SERVITORE CHE PORTAVA IL REGALO VA E PICCHIA
ALLA PORTA. #QUELLA RAGAZZA, CHE ERA FIGLIA DEL SOLE E ERA
FATATA E SAPEVA TUTTO E FACEVA QUEL CHE VOLEVA, VA AD
APRIRE IN PERSONA E VA GIU SENZA TESTA. #DICE AL SERVITORE:
"#MI PETTINAVO E HO LASCIATA LA TESTA SU." -- #E LO FECE
ENTRARE A SALIR SU. #SI RIMETTE LA TESTA E PORTA IL SERVITORE
IN CUCINA. #QUANDO FU IN CUCINA DISSE:-- "#FORNO
APRITI!" -- E IL FORNO S'APRI. -- "LEGNA ANDATE NEL FORNO,"
E LE LEGNA ANDARONO NEL FORNO; POI FA: " -- #FORNO ACCENDITI
E QUANDO TU SEI CALDO CHIAMAMI." -- #IL FORNO SI ACCENDE
E POCO DOPO, QUANDO FU CALDO, SI MISE A GRIDARE:
"#SORA PADRONA!" -- #ALLORA LEI ENTRO NEL FORNO ACCESO
COM'ERA, CI FECE TRE GIRI, POI FECE UN BEL PASTICCIO E LO
DIEDE AL SERVITORE DA PORTARLO AL RE PER LO SPOSALIZIO.
#QUANDO IL SERVITORE TORNO A PALAZZO E RACCONTO TUTTO
QUELLO CHE AVEVA VEDUTO TUTTI RIMASERO E APPENA CI VOLEVANO
CREDERE; MA LA SPOSA, CHE ERA INGELOSITA DI QUELLA
RAGAZZA, FECE:-- "#OH DI QUESTE COSE NE FACEVA ANCH'IO
QUAND'ERA A CASA." -- "#BENE DUNQUE" FECE IL MARITO "IO
DARO UN PRANZO E TU DE NE FARAI ANCHE PER NOI." -- #E LA
SPOSA GLIELO PROMISE, E FISSARONO UN GIORNO. #VENUTO QUEL
GIORNO, VA IN CUCINA:-- "#LEGNA ANDATE NEL FUOCO,"
MA LE LEGNA NON SI MOVEVANO; -- "#FORNO ACCENDITI"
MA NON SI ACCESE E LO ACCESERO I SERVITORI: QUANDO FU
CALDO, GLIELO DISSERO E ENTRO DENTRO, MA APPENA ENTRATA
CI MORI BRUCIATA.
<P 4>  <L 1>
#DOPO UN PO DI TEMPO IL FIGLIO DEL RE PRESE UN'ALTRA
MOGLIE. #IL DI DELLE NOZZE MANDANO IL SOLITO REGALO ALLA
RAGAZZA. #LA RAGAZZA FA ENTRARE IL SERVITORE IN CUCINA:
"#LEGNA ANDATE NEL FUOCO; FUOCO ACCENDITI," -- E
TUTTO FU FATTO IN UN ATTIMO; POI DICE:-- "#OLIO VA NELLA
PADELLA E QUANDO TU BOLLI CHIAMAMI," -- E APPENA L'OLIO
COMINCIO A BOLLIRE SI MISE A GRIDARE:-- "#SORA PADRONA!"
#LEI ALLORA ANDO E MISE LE MANI NELLA PADELLA E FECE
DIECI PESCI FRITTI BELLISSIMI. #LI MISE IN UN VASSOIO E LI
MANDO AL RE. #LA SPOSA, QUANDO INTESE QUELLO CHE RACCONTAVA
IL SERVITORE, ANCHE LEI GELOSA DI QUELLA RAGAZZA,
DISSE CHE SAPEVA FARLO ANCHE LEI E PROMISE AL MARITO CHE
LO FAREBBE. #MA QUANDO VENNE IL GIORNO STABILITO E ANDO
IN CUCINA, LE LEGNA, IL FUOCO E L'OLIO NON FECERO NIENTE AFFATTO
QUELLO CHE LEI COMANDAVA E APPENA EBBE MESSE LE
MANI NELL'OLIO BOLLENTE, SI SCOTTO FORTE E LE VENNE MALE E
MORI. #E LA REGINA VECCHIA SGRIDAVA TUTTI I SERVITORI PERCHE
RACCONTAVANO QUELLE COSE E COSI FACEVANO MORIRE LE
SPOSE DEL FIGLIO.
<P 4>  <L 21>
$PASSATO QUALCHE TEMPO, TROVARONO UNA
TERZA MOGLIE E IL DI DELLE NOZZE MANDARONO IL SOLITO REGALO
ALLA RAGAZZA: -- "$OGGI POI, DISSE LA RAGGAZZA AL
SERVITORE, DAVVERO NON SAPREI CHE COSA DARVI." -- $E PENSO
UN POCO; POI PRENDE UN COLTELLO, SI TAGLIA UNA MAMMELLA
E COMINCIA A CAVAR FUORI DALLA FERITA TRINA D,ORO, MA
TANTA E TANTA CHE NON FINIVA MAI; POI SI RIATTACCO LA
MAMMELLA E DIEDE LA TRINA AL SERVITORE. -- "$PORTATE
QUESTA AL RE, CHE PROPRIO NON HO ALTRO DA DARVI." -- $E
QUELLA TRINA ERA TANTO BELLA CHE TUTTI RESTARONO MARAVIGLIATI.
$QUANDO LA SPOSA EBBE INTESO QUELLO CHE RACCONTAVA
IL SERVITORE, FECE: -- "$OH, IO HO GUARNITO TUTTI I
MIEI VESTITI DI TRINE FATTE A QUESTA MANIERA'" -- $E PRESE
UN COLTELLO E SI TAGLIO LA MAMMELLA, MA INVECE DELLA TRINA
VENNE FUORI TANTO SANGUE CHE MORI.
$IL FIGLIO DEL RE PEL DISPIACERE DELLE MOGLI CHE PERDEVA
<P 5>  <L 1>
E ANCHE PIU DELLA RAGAZZA DI CUI ERA SEMPRE PIU INNAMORATO,
S,AMMALO FORTE E NON VOLEVA PIU MANGIARE. $ERA
TUTTO RIFINITO E MANDARONO A CHIAMARE UNA VECCHIA MAGA
CHE GIA AVEVA GUARITO MOLTI MALATI. $LA VECCHIA VENNE E
QUANDO EBBE VISTO IL MALATO, DISSE:-- "$QUI CI VUOLE UNA
SCOTTATURA D,ORZO; MA QUEST,ORZO IN UN,ORA DEV,ESSER SEMINATO,
DEVE NASCERE E SI DEVE FARNE LA SCOTTATURA."
"$O COME SI FA? DISSE IL RE TUTTO AFFLITTO; E PENSARONO
A QUELLA RAGAZZA CHE AVEVA SAPUTO FARE TANTE BELLE COSE;
LA MANDARONO A CHIAMARE E GLIELO DISSERO. -- "$STA BENE,
DISSE LEI, CI PENSO IO." -- $E SEMINO L'ORZO E SUBITO NACQUE
E FECE LA SCOTTATURA, CHE UN' ORA NON ERA NEPPUR PASSATA.
$VA LA RAGAZZA DAL FIGLIO DEL RE E GLI PORTA LA SCOTTATURA:
APPENA L,EBBE BEVUTA, GLIELA SPUTO TUTTA IN FACCIA. $LA RAGAZZA
SE N,EBBE TANTO A MALE E SI MISE A PIANGERE E A
GRIDARE: -- "$COME, A ME SPUTARMI IN FACCIA, A ME FIGLIA
DEL SOLE, NIPOTE DI RE'" -- $IL PADRE DEL RE, CHE ERA LI,
SEPPE A QUESTO MODO CHI ERA LA RAGAZZA E VOLLERO SAPERE
DA LEI TUTTA LA STORIA. $QUAND,EBBE FINITO, DISSE AL FIGLIO
CHE VOLONTIERI GLIELA DAREBBE PER MOGLIE E SUBITO IL FIGLIO
GUARI E FECERO LE NOZZE E VISSERO FELICI E CONTENTI.
<#T #GALLO CRISTALLO>
<P 1>  <L 1>
$C,ERA UNA VOLTA  UN GALLO CHE ANDAVA GIRANDO PER IL MONDO.
$TROVO UNA LETTERA PER STRADA, LA RACCOLSE COL
BECCO, LA LESSE; DICEVA:
$GALLO CRISTALLO, GALLINA CRISTALLINA, OCA CONTESSA, ANATRA
BADESSA, UCCELLINO CARDELLINO, ANDIAMO ALLE NOZZE DI $POLLICINO.
$IL GALLO SI METTE IN CAMMINO PER ANDARCI, E DOPO POCHI
PASSI INCONTRA LA GALLINA:-- $DOVE VAI COMPARE GALLO?
$VADO ALLE NOZZE DI $POLLICINO.
$CI VENGO ANCH,IO?
$SE CI SEI NELLA LETTERA --. $E CI GUARDA; LEGGE: -- $GALLO
CRISTALLO, GALLINA CRISTALLINA... $CI SEI, CI SEI: ALLORA, ANDIAMO.
$E SI METTONO IN VIAGGIO TUTTI E DUE. $DOPO UN ALTRO PO
INCONTRANO L,OCA. -- $OH, COMARE GALLINA E COMPARE GALLO, DOVE ANDATE?
$ANDIAMO ALLE NOZZE DI $POLLICINO.
$CI VENGO ANCH,IO?
$SE CI SEI NELLA LETTERA, -- E IL GALLO RIAPRE LA LETTERA
E LEGGE: -- $GALLO CRISTALLO, GALLINA CRISTALLINA, OCA CONTESSA...
$CI SEI; E ANDIAMO!
$CAMMINA CAMMINA TUTTI E TRE, ED INCONTRANO L,ANATRA.
<P 2>  <L 1>
$DOVE ANDATE, COMARE OCA, COMARE GALLINA E COMPARE
GALLO?
$ANDIAMO ALLE NOZZE DI $POLLICINO.
$CI VENGO ANCH,IO?
$E SI, SE CI SEI --. $LEGGE: -- $GALLO CRISTALLO, GALLINA
CRISTALLINA, OCA CONTESSA, ANATRA BADESSA... $CI SEI: E BE,
VIENI ANCHE TU!
$DOPO UN ALTRO PO INCONTRARONO L,UCCELLINO CARDELLINO.
$DOVE ANDATE, COMARE ANATRA, COMARE OCA, COMARE GALLINA E COMPARE GALLO?
$ANDIAMO ALLE NOZZE DI $POLLICINO.
$CI VENGO ANCH,IO?
$E SI, SI
$E SI, SE CI SEI' -- $RIAPRE LA LETTERA: -- $GALLO CRISTALLO.
GALLINA CRISTALLINA, OCA CONTESSA, ANATRA BADESSA, UCCELLINO
CARDELLINO... CI SEI ANCHE TU --. $E SI MISERO IN CAMMINO TUTTI E CINQUE.
$ECCO CHE INCONTRARONO IL LUPO, E ANCHE IL LUPO CHIESE
DOVE ANDAVANO.
$ANDIAMO ALLE NOZZE DI $POLLICINO, -- RISPOSE IL GALLO.
$CI VENGO ANCH,IO?
$SI, SE CI SEI' -- E IL GALLO RILESSE LA LETTERA, MA IL LUPO
NON C,ERA.
$MA IO CI VOGLIO VENIRE! -- DISSE IL LUPO.
$E QUELLI, PER PAURA, RISPOSERO: -- ... $E ANDIAMO.
$FATTI UN ALTRO PO DI PASSI, IL LUPO DISSE TUTT,A UN TRATTO:
$HO FAME.
$IL GALLO GLI RISPOSE: -- $IO DA DARTI NON HO NIENTE...
$ALLORA MI MANGIO TE' -- E IL LUPO SPALANCO LA BOCCA
E SE LO INGHIOTTI SANO SANO.
$DOPO UN ALTRO PO DI STRADA, RIPETE: -- $HO FAME --. $LA
GALLINA GLI RISPOSE COME AVEVA RISPOSTO IL GALLO, E IL LUPO
<P 3>  <L 1>
S,INGOLLO ANCHE LEI. $COSI FECE CON L,OCA E COSI CON L,ANATRA.
$RIMASERO SOLI IL LUPO E L,UCCELLINO. $IL LUPO DISSE:
$UCCELLINO, HO FAME'
$E CHE VUOI CHE IO TI DIA?
$ALLORA MI MANGIO TE' -- $SPALANCO LA BOCCA... E L,UCCELLINO
GLI SI POSO SULLA TESTA. $IL LUPO SI SFORZAVA D,ACCHIAPPARLO,
MA L,UCCELLINO SVOLAZZAVA DI QUA, SVOLAZZAVA
DI LA, SALTAVA SU UNA FRASCA, SU UN RAMO, POI TORNAVA
SULLA TESTA DEL LUPO, SULLA CODA, E LO FACEVA AMMATTIRE.
$QUANDO IL LUPO SI FU STANCATO PER BENE, VIDE LONTANO
VENIRSENE UNA DONNA CON UNA CANESTRA SULLA TESTA, CHE
PORTAVA DA MANGIARE AI MIETITORI. $L,UCCELLINO CHIAMO IL
LUPO: -- $SE MI SALVI LA VITA, IO TI FACCIO FARE UNA MANGIATA
DI TAGLIOLINI E CARNE, CHE QUELLA DONNA PORTA AI
MIETITORI. $PERCHE LEI, QUANDO MI VEDRA, MI VORRA ACCHIAPPARE,
IO VOLERO VIA E SALTERO DA UNA FRASCA ALL,ALTRA.
$LEI POSERA LA CANESTRA PER TERRA, E TU POTRAI MANGIARTI
TUTTO.
$DIFATTI, VENNE LA DONNA, VIDE L,UCCELLINO COSI BELLO, E
SUBITO STESE LA MANO PER PIGLIARLO, MA QUELLO S,ALZO UN
TANTINO. $LA DONNA POSO LA CANESTRA E GLI CORSE DIETRO.
$ALLORA IL LUPO ANDO ALLA CANESTRA E MANGIO.
$AIUTO' $AIUTO' -- GRIDA LA DONNA. $ARRIVANO TUTTI I
MIETITORI, CHI CON LA FALCE, CHI COL BASTONE, SALTANO SUL
LUPO E L,AMMAZZANO. $DALLA PANCIA SALTANO FUORI SANI E
SALVI IL GALLO CRISTALLO, LA GALLINA CRISTALLINA, L,OCA CONTESSA,
L,ANATRA BADESSA, E INSIEME ALL,UCCELLINO CARDELLINO,
VANNO ALLE NOZZE DI $POLLICINO.